CASI CON TRACCE : UN'ANALISI CRITICA PRELIMINARE
Uno degli aspetti piu' strani e controversi della
fenomenologia UFO e' senz'altro la presenza di tracce fisiche
connesse ad avvistamenti ufologici od indirettamente collegate ad
essi (esempio classico: viene trovata una strana traccia in un
campo e subito qualcuno la mette in relazione con gli UFO, anche
se non Š stata riportata alcuna osservazione), grazie alla forte
influenza del mito.Tali tracce dovrebbero fornire una prova
concreta della presenza di un fenomeno tangibile interagente con
la nostra realta'. In effetti, e' il solo aspetto della questione
ufologica (forse con la sola eccezione delle fotografie) che ha
permesso a molti ufologi di rifiutare la possibilita' di una
spiegazione in termini essenzialmente psicologici. Infatti, le
tracce sembrano implicare che il fenomeno non e' qualcosa
percepito soggettivamente dai testimoni ed appartenente solamente
ai loro sensi, ma effettivamente qualcosa dotato di attributi
fisici, al di la' delle sue possibili origini.
Tale "prova" fisica e' stata piu' volta sfruttata dai
sostenitori dell'ETH (ipotesi extraterrestre) come una chiara
evidenza del fatto che esistono degli UFO materiali (cioe' delle
astronavi, nella loro ottica) e viene quasi sempre presentata
come argomento a favore e contro ipotesi alternative.
CHE COS'E' UN CASO CON TRACCE
Nel corso degli ultimi quarant'anni un numero di casi con
tracce oscillante fra i 2500 ed i 3000 e' stato registrato nella
casistica ufologica internazionale: esso rappresenta un vero e
proprio "fenomeno tracce", che merita di essere studiato
attentamente. Certamente la sua esistenza non puo' essere negata,
ma cio' non significa che i fenomeni UFO abbiano una consistenza
materiale in senso alieno: ci sono troppe cause naturali ed
artificiali in grado di produrre delle tracce su terreno e
vegetazione. Allo stesso tempo, certi casi presentati
dalla stampa come "avvistamenti con tracce al suolo" sono in
realta' delle semplici cadute di meteoriti che hanno prodotto dei
crateri nel suolo, ma possono essere ugualmente inseriti in tale
categoria.
Un terzo circa di tutti casi che presentano delle tracce
fisiche si riferiscono alla scoperta di strani segni materiali al
suolo senza alcuna ossservazione visiva di "oggetti volanti non
identificati" al di sopra o nelle vicinanze dell'area di
ritrovamento. La loro apparente stranezza, la classica forma
circolare e, spesso, le notizie riguardanti altri avvistamenti
inducono la gente ad interpretarli come tracce prodotte da un
UFO. Il mito e tutto un substrato di luoghi comuni e voci
popolari, ormai entrate in pianta stabile nel nostro bagaglio di
conoscenze, sono un fattore vitale in questo genere di casi: la
loro relazione con i fenomeni ufologici e' solamente supposta,
soprattutto in relazione al fatto che tali tracce piu' o meno
rotonde sono estremamente simili a quelle rinvenute dopo
atterraggi UFO evidenti. Basta pensare ai famosi "cerchi" che
appaiono praticamente ogni estate nei campi di cereali inglesi
(2), durante gli ultimi otto anni. La maggior parte di essi hanno
una spiegazione convenzionale (fenomeni meteorologici e falsi
perpretati per vari scopi), gli altri non mostrano alcun chiaro
legame con quello che noi siamo soliti chiamare "fenomeno UFO":
rientrano in quell'immenso insieme di anomalie e fatti strani che
costellano la storia e che, in virtu' della loro rarita' ed
apparente estraneita' al concetto diffuso di "normalita'"
vanno ad alimentare il bisogno ed il piacere del mistero.
Il catalogo delle tracce fisiche piu' o meno
direttamente associate ai fenomeni UFO e' estremamente ricco e
difficile da riassumere: di seguito, cerchiamo di dare una loro
lista parziale.
* anelli entro cui il terreno o l'erba sono stati bruciati,
compressi o deidratati.
* i cosiddetti "nidi", tracce circolari od ovali dove l'erba
od altre piante sono state compresse e ruotate in senso
(anti)orario.
* impronte circolari con vari tipi di effetti al loro interno.
* aree compresse e/o bruciate di terra o erba con nessuna
forma specifica.
* impronte lasciate da un qualcosa simile a delle "zampe
d'atterraggio", solitamente strutturate secondo forme geometriche
(sopratutto quadrati e triangoli).
* danni ad alberi ed altre piante, come rami spezzati o
sradicati e foglie bruciate/disidratate.
* crateri e vari tipi di buchi nel terreno, generalmente
trovati senza alcuna osservazione di un fenomeno aereo anomalo.
* impronte lasciate da "piedi" di tipo umano o umanoide,
spesso di calzature, talvolta associate con altre tracce.
* frammenti di apparenza generalmente metallica ed altre
sostanze solide/liquide/oleose.
* altri eventi piu' rari come i cosiddetti "capelli d'angelo"
(filamenti simili a vetro o seta talvolta riportati come cadenti
da strani oggetti volanti, ma molto probabilmente costituiti da
ragnatele o residui industriali).
Ma la lista degli effetti fisici associati ai casi ufologici
e' molto piu' lunga e variegata.
Ma cos'e', effettivamente, un "caso con tracce"per la nostra
materia di studio ? Noi proponiamo la seguente definizione:
"Qualsiasi evento in cui la scoperta di una traccia sul terreno
(vegetazione od altri materiali) e/o di sostanze aventi varia
costituzione e natura e' stato associata a quello che e'
convenzionalmente chiamato "fenomeno UFO", sia quando la sua
manifestazione e' stata riportata o solamente supposta.
L'associazione fra il verificarsi dell'evento (percepito o meno)
e la scoperta di tracce puo' essere effettuata dal teste, dagli
investigatori o da terze persone."
Da notare che e' stato usato il termine "fenomeno UFO"e non
"stimolo originale producente una esperienza testimoniale
classificabile come ufologica" od un'espressione simile, in
quanto desideriamo mettere in evidenza il fatto che la maggior
parte delle persone solitamente associano all'idea della traccia
la presenza di qualcosa di "alieno", che, durante la sua
manifestazione, e' in grado di interagire con l'ambiente. Un
"qualcosa" solitamente intravisto attraverso la vaga idea di
un'entita' responsabile di tutte quelle notizie e nozioni
frammentarie (formanti con altri elementi il mito ufologico, la
cui forte influenza si riscontra nella maggior parte dei casi
con tracce) in relazione all'apparizione di "dischi volanti" ed
"UFO". Una tale definizione ci permette di prendere in
considerazione tutti quegli eventi che sono stati attribuiti a
questa origine da qualcuno (non importa chi), cosi' da permetterci
di esaminare quellracce) in relazione all'apparizione di "dischi volanti" ed
"UFO". Una tale definizione ci permette di prendere in
considerazione tutti quegli eventi che sono stati attribuiti a
questa origine da qualcuno (non importa chi), cosi' da permetterci
di esaminare quelle situazioni evidenziate, spesso sulla base di
voci e rumori, come causa della loro manifestazione. In questo
modo, ovviamente, si e' in grado di raccogliere sotto un'unica
dicitura un numero di eventi estremamente vasto per quantita' e
qualita', ma ognuno dei quali si riferisce allo stesso comune
denominatore, l'idea di "fenomeno UFO". Di conseguenza, insorge
la necessita' di estrarre quella porzione di casi che si puo'
ritenere riferirsi genuinamente al concetto di "stimolo
producente l'esperienza testimoniale" (nel caso ce ne sia
effettivamente una oggettiva: d'altra parte, tale affermazione
non intende affatto accantonare altri tipi di casi, come voci,
misinterpretazioni e falsi, che necessitano di un'approfondita
elaborazione specifica).
Le tracce rappresentano uno dei tanti aspetti del fenomeno
caratterizzati da una natura chiaramente contraddittoria. Tali
"contraddizioni" possono essere usate come base per proporre uno
stimolo originale plurimo per il fenomeno, cioe' parecchi eventi
specifici in funzione di altrettante condizioni. E' sufficiente
considerare, in questo contesto, quei casi in cui un UFO e' visto
sul terreno e non lascia apparentemente alcuna traccia.
Praticamente, esiste una situazione per cui certi fenomeni
lasciano delle tracce al suolo, mentre altri no. Anche se si
tiene presente che stiamo sempre trattando dei racconti
testimoniali, spesso investigati superficialmente e senza alcuna
considerazione delle problematiche connesse alla psicologia della
percezione, dell'elaborazione e della trasmissione del ricordo e
discipline connesse, sembrerebbe che il fenomeno non mostri dei
criteri comportamentali rigorosi. Infatti, tali criteri sono
altamente variabili, probabilmente a causa di un "qualcosa" di
specifico: un "qualcosa" che e' probabilmente legato alle
caratteristiche individuali del testimone.
CAUSE CONVENZIONALI DELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI CON TRACCE
Si puo' mettere in discussione l'opinione secondo cui le
tracce forniscono la prova della natura materiale del fenomeno
UFO almeno con due diverse argomentazioni. La prima prende in
considerazione i fenomeni naturali capaci di produrre delle
tracce, la seconda considera le peculiarita' e, soprattutto, i
limiti dell'attuale opera di investigazione.
Esistono in natura parecchie cause capaci di produrre, in
certe circostanze, dei "segni" su suolo o vegetazione
anche eccezionalmente strani. Queste cause includono funghi,
malattie di erba e piante, cadute di fulmini, tane od attivita' di
animali selvatici, trombe d'aria e tornado, pioggia,
defoliazioni, caratteristiche geomorfologiche del terreno ed
altro ancora. Inoltre, l'opera dell'uomo sull'ambiente puo'
anch'essa causare delle tracce, per esempio tramite l'azione di
auto, carri e macchine agricole, elicotteri, falciatrici, fuochi,
prodotti chimici, ecc...
Scoprire una traccia di tal genere dopo un avvistamento UFO
locale puo' facilmente portare alla sua associazione con una
"attivita' aliena". Perfino in situazioni dove nessun UFO e' stato
riferito, l'apparizione di una traccia (specie se circolare) puo'
risvegliare i lontani ricordi, sepolti nella coscienza
collettiva, relativi allo stereotipo dei dischi volanti e dei
loro effetti collaterali. Fattori materiali (per esempio, il
desiderio di notorieta') e psicologici (stimolazione a seguito di
un flap verificatosi nella stessa zona od in sua prossimita')
possono influire nell'insorgenza di tali vicende. L'esistenza di
un'evidenza concreta tende a conferire a qualsiasi caso molta piu'
credibilita', qualunque sia la sua eccezionalita' e la qualita'
della sua informazione. Le tracce, spesso, sono molto strane,
anche se spiegabili. Il sistema di credenza culturale e,
probabilmente, gli stati emozionali delle persone coinvolte
possono portare velocemente alla creazione di ipotesi astruse e
speculazioni fantastiche, semplicemente sulla base di fenomeni
convenzionali prodotti artificialmente o dalla natura.
Una valutazione ancora piu' dura deve essere condotta per i
cosiddetti "frammenti" e gli altri tipi di sostanze inusuali
talvolta trovati sui luoghi di atterraggio di presunti UFO. Prima
di tutto, e' necessario rimarcare come questi eventi siano
piuttosto rari: una trentina di eventi in una casistica
quarantennale sono una quantita' forse sovrastimata. La maggior
parte di loro non sono stati soggetti ad un'indagine rigorosa e
le informazioni disponibili a loro riguardo sono spesso delle
semplici "voci" di nessun valore. Disporre, nelle nostre mani, di
un pezzo di un UFO sarebbe una fortuna veramente eccezionale (il
sogno di ogni ufologo che si rispetti !) per potere studiare la
sua origine: sfortunatamente, quei pochissimi reperti sottoposti
ad analisi non hanno mai fornito alcuna informazione
particolarmente eccezionale o, quantomeno, interessante. I loro
componenti e le rispettive percentuali erano sempre perfettamente
naturali e normali, anche se talvolta i risultati delle analisi
sono stati interpretati secondo i desideri di ufologi piu'
propensi al desiderio di credere e trovare delle certezze,
piuttosto che a quello di condurre una seria ricerca scientifica.
Per esempio, il lungamente dibattuto caso di Ubatuba (un UFO
sarebbe esploso nel 1957 al di sopra di una spiaggia brasiliana
e, in seguito, ne sarebbero stati trovati alcuni frammenti: in
base alle analisi originali, qualcuno affermo' che quei pezzi di
metallo erano magnesio allo stato quasi puro, impossibile da
produrre sulla Terra a quel tempo. Ulteriori analisi ed
interpretazioni dettero risultati ben differenti: sembra proprio
che quei "frammenti estremamente strani" non erano altro che
frammenti di un proiettile sparato dall'artiglieria brasiliana !)
puo' essere considerato un chiaro esempio dei tanti problemi che
esistono dietro questi casi.
Spesso dei casi relativi alla caduta di strani oggetti dal
cielo (pezzi di ghiaccio o metallo, come pure dei "semplici"
meteoriti) sono stati indebitamente associati a fenomeni UFO e
considerati come loro "frammenti". D'accordo che non esiste
assolutamente alcuna relazione palese fra tali strane cadute
(raccolte e studiate dai cosiddetti ricercatori fortiani) e gli
UFO, la maggior parte degli ufologi evitano giustamente di
considerare quegli eventi all'interno della "evidenza delle
tracce fisiche", anche se l'ambito in cui vengono riportate
possono determinare un certo interesse verso di loro.
IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE
I punti precedentemente affrontati sono critici e devono
essere tenuti attentamente in considerazione. La scoperta di una
"traccia" sufficientemente strana sul terreno induce la gente a
pensare in termini di UFO. Naturalmente, se c'e' un incontro
ravvicinato alla base della scoperta, il testimone o l'eventuale
ine devono
essere tenuti attentamente in considerazione. La scoperta di una
"traccia" sufficientemente strana sul terreno induce la gente a
pensare in termini di UFO. Naturalmente, se c'e' un incontro
ravvicinato alla base della scoperta, il testimone o l'eventuale
investigatore andra' probabilmente sul luogo dove e' stato visto
l'UFO (sia che fosse posato al suolo o solamente poco al di sopra
di esso) con la speranza di trovare un'evidenza concreta per
l'esperienza testimoniale. Cio' non avviene solo per provare la
realta' di quest'ultima agli altri, ma anche per provarla a se'
stesso. Un tale forte desiderio di trovare una rispondenza
concreta al semplice racconto verbale puo' portare alla scoperta
di una miriade di anomalie insignificanti (per esempio, un ramo
spezzato, l'impronta di un animale, i residui di un fuoco, ecc
....) ed a collegarle con l'UFO del caso. Questa e' una situazione
abbastanza tipica per quegli episodi in cui il fenomeno e' stato
osservato a distanza, cioe' quando la sua esatta localizzazione
non e' affatto conosciuta. Molto meno comune e' il falso deliberato
che mette in relazione delle tracce contraffatte o del tutto
convenzionali con un fenomeno UFO "genuino", allo scopo di
rendere piu' credibile l'osservazione. A nostro giudizio, una tale
situazione e' valida anche e soprattutto per parecchie persone
caratterizzate da un atteggiamento razionale, che, se non
confrontate con un evento dotato della necessaria componente di
mistero ed irrazionalita' (quale e' tipicamente quello ufologico),
non si comporterebbero in tale modo.
Le possibilita' sopra menzionate dovrebbero essere prese in
considerazione molto seriamente, specialmente quando gli
investigatori non esaminano le tracce sul posto e i loro
resoconti si basano esclusivamente su quanto i testimoni od altre
persone dicono loro. Ci dovremmo inoltre aspettare dagli
investigatori la capacita' di convalidare od invalidare le tracce
durante le loro inchieste, ma la realta' attuale e' spesso molto
diversa. Da qui la necessita' per tutti colori che ci leggono di
inquadrare opportunamente, nel giusto contesto la complessa
problematica relativa alle tracce fisiche associate o meno a
presunti fenomeni ufologici.
Sfortunatamente, l'ufologo e' solitamente allo stesso livello
del testimone, con le stesse necessita' e credenze, forse anche
piu' amplificate a causa del suo particolare "lavoro".
Solitamente, e' impreparato alle tecniche della metodologia
scientifica. Puo' desiderare ardentemente di presentare un caso
"classico" ai suoi colleghi. Puo' avere egli stesso un sistema di
credenza che include la realta' materiale del fenomeno UFO e che
lo puo' indurre ad anticipare la presenza di tracce fisiche. Tutti
questi elementi possono portarlo a frequenti e gravi errori: egli
e' spesso portato disperatamente alla ricerca di un'evidenza
capace di supportare le sue "ambizioni" e le sue "necessita'".
Qualunque segno sufficientemente strano trovato sul luogo
dell'avvistamento (o nelle vicinanze) potra' essere visto nei
termini di un'attivita' aliena o di qualcosa di simile. Ecco
quindi che l'investigatore-tipo si trovera' a disposizione un
assortimento piu' o meno vasto di "tracce", quasi sempre
spiegabili in termini convenzionali da parte di terzi sulla base
delle informazioni rilevate (ovviamente se le stesse sono
sufficientemente complete, condizione indispensabile per
qualsiasi tentativo di valutazione obiettiva). Il passo
successivo, pero', sara' quello di rifiutare le loro spiegazioni,
visto che non sono loro cio' che sta cercando: per di piu' vengono
viste come una minaccia per le proprie credenze e, soprattutto,
per il lavoro fino ad allora svolto, in buona fede.
TRACCE NON IDENTIFICATE
Ovviamente, quello che abbiamo rappresentato e' uno scenario
a carattere generale: ci sono effettivamente delle tracce
veramente "strane" ed apparentemente non identificate, ma la loro
percentuale e' abbastanza bassa (anche se non puo' essere
disconosciuta). In ogni caso rimangono parecchi dubbi sulla loro
effettiva natura. Certi fenomeni naturali od attivita' umane in
talune circostanze possono produrre delle tracce a cui e' molto
difficile poter dare una spiegazione, convinvente ed in tempi
brevi. Se questa circostanza puo' essere rara e quindi determinare
le difficolta' di interpretrazione, la possibilita' di
identificarle e', a dire il vero, praticamente inesistente,
eccetto in qualche caso fortunoso. Queste possibilita' sono troppo
importanti per non essere prese in considerazione. La cosi' tanto
decantata "evidenza fisica" risulta basata su un piccolo numero
di casi strani, di cui quelli investigati in una forma
sufficientemente approfondita costituiscono una piccola frazione
(forse il 25%) del totale. Quella che viene talvolta definita
"una delle prove incontestabili del fenomeno UFO e della sua
materialita'" e' in gran parte scaturita, in realta', da articoli di
quotidiani o da racconti diretti ed incontrollati di testimoni.
In altre parole, quello che noi chiamiamo "fenomeno tracce"
e' solamente un piccolo residuo di casi ben investigati, meno del
5 % del volume totale dei casi conosciuti con tali
caratteristiche, stando ad analisi elaborate su differenti
raccolte di eventi. Se si conduce l'esame su un campione
nazionale, con un approccio particolarmente critico, la
percentuale puo' scendere addirittura fino all' 1 % circa. Proprio
questo piccolo nucleo di rapporti rappresenta il campo su cui gli
ufologi seri e propugnatori di un approccio scientifico alla
questione cercano di concentrare la loro attenzione allo scopo di
determinare le cause originali di tali sconcertanti eventi.
TRACCE FALSE
Non dobbiamo dimenticare i falsi deliberati, cioe' quelle
tracce costruite artificiosamente per "abbellire" certi
avvistamenti UFO. Gli stessi pseudo-testimoni od altre persone
fabbricano delle prove materiali per creare una storia dove
l'elemento fondamentale e' l'UFO o, meglio, quello che
esso rappresenta allo stato emotivo. Ci sono due grandi gruppi di
tracce false:
(1) Quelle prodotte appositamente
(2) Quelle presenti sul luogo del "ritrovamento" in precedenza e
sfruttate per migliorare la credibilita' e l'eccezionalita'
del resoconto (inventato) dell'avvistamento.
Le tracce riconducibili al punto (1) rappresentano la
maggioranza: in funzione dei mezzi impiegati per la loro
produzione, esse appaiono piu' o meno eccezionali. Ci sono dei
lavori piuttosto rozzi, che coinvolgono l'uso del fuoco per
bruciare il suolo e/o la vegetazione entro una zona delimitata
(solitamente circolare), come pure delle opere piuttosto
sofisticate per le quali i falsari utilizzano degli strumenti per
produrre buchi, solchi o aree schiacciate oppure delle strane
sostanze per dare un ulteriore tocco di mistero al tutto.
Il costruire una traccia non e' un'operazione difficile: si e'
in grado di soddisfare i propri scopi in funzione delle proprie
conoscenze sulla mitologia ufologica. Cio' potrebbe spiegare la
notevole varieta' di forme e cara sostanze per dare un ulteriore tocco di mistero al tutto.
Il costruire una traccia non e' un'operazione difficile: si e'
in grado di soddisfare i propri scopi in funzione delle proprie
conoscenze sulla mitologia ufologica. Cio' potrebbe spiegare la
notevole varieta' di forme e caratteristiche delle "prove" ben
conosciute a tutti gli ufologi. In un numero del 1970 della
rivista inglese "MUFOB" - ora "Magonia" - fu perfino pubblicato
un articolo su come costruire un misterioso cratere in un campo,
simile a quello, famoso, di Charlton del 1963.
La quantita' di questo tipo di casi e' molto piu' alta di
quanto si pensi solitamente, nonostante quanto affermino i veri
credenti. La ragione di un tale atteggiamento e' semplice:
l'evidenza fisica e' sempre stata l'elemento fondamentale di un
vecchio tipo di difesa nei confronti degli attacchi degli
scettici. I falsari si nascondono dietro l'anonimato e solo in
rarissimi casi (e quasi sempre dopo moltissimo tempo) essi
confessano la loro azione. La maggior parte degli investigatori
non sono in grado di approfondire l'inchiesta sufficientemente e
cio' lascia molti casi "irrisolti". Frequentemente si hanno molti
dubbi sull'autenticita' di un caso con tracce, ma non e' quasi mai
possibile provarli concretamente: ci si puo' affidare unicamente a
degli indizi ed a delle supposizioni, che spesso hanno
addirittura il valore di "sensazioni" personali (molte volte
confermate a distanza di tempo). Una tale situazione fa si' che si
pensi che le tracce falsificate costituiscano solo una piccola
percentuale di tutti gli eventi registrati, mentre in realta' la
situazione e' molto differente.
I falsi sono profondamente influenzati dalla diffusione
popolare dell'immagine degli UFO come mezzi extraterrestri. Le
tracce presentano sempre una caratteristica tecnologica, cioe'
devono riprodurre gli effetti prodotti da un ordigno fisico
durante l'atterraggio ed il decollo. Ci sono alcuni degli
stereotipi fondamentali della mitologia ufologica: la classica
forma a "disco volante" associata con le tracce circolari
(trovata perfino quando l'UFO e' riferito come di forma ovale o
sferica !), le "zampe" utilizzate come carrello d'atterraggio
tipico delle astronavi di tutti i film di fantascienza e del
famoso L.E.M., la presenza di un qualche tipo di "propulsione"od
"energia" capace di produrre delle grosse bruciature, chiaramente
delimitate, sul terreno o strane disidratazioni sul terreno. E'
chiaro che i falsari preparano l'intero evento (la traccia, nel
nostro caso specifico) usando semplicemente le componenti
fondamentali della mitologia tecnologica degli UFO: ognuno di noi
le percepisce nel proprio bagaglio di conoscenze, anche se
latenti e con caratteristiche personali.
Gli scopi e le motivazioni che stanno dietro ad un falso
sono parecchie: e' difficile produrre una lista completa, dato che
molti di loro si rifanno a semplici episodi od aneddoti. In ogni
caso, le ragioni piu' frequenti di questi scherzi (con o senza
tracce) sembrano essere:
* ricerca di pubblicita', sia per una singola persona che per
una data localita'.
* semplici scherzi fatti da ragazzi od adulti nei confronti di
altre persone.
* ricerca di fama e notorieta' da parte di mitomani, che
desiderano essere al centro dell'attenzione della gente.
* la produzione di uno "scoop" da parte di giornalisti per i
loro quotidiani o riviste, specie durante periodi di ondata.
* la presentazione di un eccezzionale incontro ravvicinato del
secondo tipo da parte di un ricercatore ai suoi colleghi, allo
scopo di migliorare la sua "posizione" all'interno del movimento
ufologico.
* (raramente) ricerca di una "prova materiale" da parte dello
stesso testimone, allo scopo di rendere piu' credibile la propria
esperienza. Potrebbe usare anche "tracce" naturali preesistenti.
Conseguentemente, tutti i ricercatori di ufologia devono
considerare attentamente tutte le possibili motivazioni dei
"testimoni" o di altre persone per l'eventuale produzione di un
falso, nel corso dell'inchiesta di un caso con tracce. Non e'
certamente un'impresa facile, in quanto presuppone una certa
preparazione ed un certo acume da parte dell'inquirente: ma la
conoscenza dei problemi riportati in questo breve articolo e la
dimestichezza con le questioni affrontate nel manuale di
metodologia d'indagine a cui dovrebbe far riferimento ogni
investigatore possono rappresentare un buon ausilio. La mancanza
di uno sforzo in tal senso contribuisce a ritenere come genuini
dei casi in realta' contraffatti e che andranno a perpetuare una
situazione gia' piuttosto compromessa per quanto concerne
l'affidabilita' e la qualita' delle informazioni su cui si basa
l'intera fenomenologia.
PER CONCLUDERE
Riassumendo, e' possibile evidenziare due aspetti
fondamentali della questione tracce, che inducono a riconsiderare
l'atteggiamento che buona parte degli "addetti ai lavori" hanno
nei suoi confronti:
* La spiegazione della maggior parte dei casi con tracce
avviene in termini di cause naturali ed artificiali, spesso
rare ed a carattere eccezionale. L'ampiezza quantitativa di
queste cause e' cosi' vasta che la corretta identificazione
delle tracce stesse e' spesso pressoche' impossibile.
* Non e' possibile accettare la maggior parte dei rapporti di
investigazione fin qui prodotti come dati di valore
scientifico. Gli inquirenti, troppo spesso, sono preda di
un'estrema soggettivita' e di un forte coinvolgimento
emotivo. Cio' rende estremamente difficile l'identificazione
delle tracce, anche a causa della mancanza di dati
obiettivi. Non essendo stati sul luogo di ritrovamento di
quest'ultime, gli analisti possono solamente assegnare delle
identificazioni in termini di "possibilita'" e "probabilita'",
con tutti i limiti connessi ad una tale prassi. Tale
situazione va senz'altro a scapito di una ricerca seria,
anche se i sostenitori ad oltranza di una certa ufologia,
basata sull'improvvisazione e l'impatto emotivo, possono
facilmente sfruttarla a loro vantaggio, distorcendone i
contenuti. Quanto sopra sta a significare che la maggior
parte dei dati riferentesi a tracce ufologiche non hanno
alcun valore nei termini di valutazione scientifica. Rimane
un residuo, piccolo, ma non trascurabile e cio' sembrerebbe
dimostrare l'apparente realta' fisica di un fenomeno
apparentemente sconosciuto (certamente "sconosciuto" non
significa necessariamente alieno). Ma, anche in tale
prospettiva, ci dobbiamo rendere conto che il meglio delle
nostre investigazioni e ricerche non permette la
formulazione di rigorosi esami scientifici. Non possiamo mai
totalmente escludere tipi piu' o meno rari di spiegazioni
convenziali, a causa dell'endemica mancanza di informazioni
sulle esperienze ufologiche.
La conclusione e' abbastanza semplice: non possiamo essere
certi che il fenomeno UFO abbia una base fisica. E' naturalmente
sulle esperienze ufologiche.
La conclusione e' abbastanza semplice: non possiamo essere
certi che il fenomeno UFO abbia una base fisica. E' naturalmente
difficile accettare una tale conclusione, soprattutto perche'
cozza contro quanto si e' solitamente abituati a credere. Ma se
gli studiosi di ufologia desiderano veramente sviluppare un serio
campo di ricerca devono imparare ad accettare la distruzione di
radicati dogmi e comuni illusioni (o delusioni). Agli ufologi
occorre parecchio coraggio per riconsiderare i loro fondamenti e
capire cio' che e' sbagliato in essi: ma soprattutto devono cercare
di capire e non cadere vittime della credenza.
.pa
I CASI CON TRACCE IN ITALIA
Nell'ambito della raccolta e dell'analisi della casistica
italiana degli incontri ravvicinati (facente capo al progetto
ITACAT, di prossima pubblicazione), questo autore ha istituito un
analogo lavoro sui casi con tracce avvenuti nella nostra
penisola. Ha visto cosi' la luce un catalogo specifico (TRACAT)
che ha costituito la base di partenza per una serie di lavori
teorici sull'argomento. La prima stesura del catalogo e' stata
pubblicata nel 1983, seguita da una serie di appendici che hanno
ampliato la quantita' di casi e di informazioni in esso contenute.
Nel 1986, infine, e' stata redatta e pubblicata la versione
definitiva del catalogo sotto forma di monografia del Centro
Italiano Studi Ufologici.
Attualmente tutti i casi fin qui raccolti (poco piu' di 180,
compresi tra il 1929 ed il 1988) sono stati inseriti in un
database gestito su Personal Computer. E' cosi' possibile gestire
al meglio e in tempi estremamente contenuti le numerosissime
informazioni contenute nel catalogo, con la possibilita' di
elaborare sofisticate analisi statistiche, anche se la qualita'
globale delle fonti non e' certamente tale da fornire risultati
veramente significativi.
I casi italiani di tracce presentano caratteristiche pressoche'
analoghe a quelle riscontrabili nella casistica internazionale.
Un dieci per cento circa di tutti gli eventi registrati sono
dei falsi premeditati o sono fortemente sospettati di esserlo,
mentre su altrettanti gravano dubbi piu' o meno fondati. Un altro
sessanta per cento e' relativo a casi in cui esiste una
associazione sicura tra il ritrovamento delle tracce e
l'osservazione (precedente o, piu' raramente, successiva) di un
fenomeno aereo anomalo, non importa se in prossimita' del suolo od
a distanza da esso. Il restante trenta per cento circa si
riferisce a casi in cui l'associazione tra la traccia e quello
che comunemente si indica come "UFO" e' stata ipotizzata, a
qualsiasi livello e da qualsiasi persona, dopo la scoperta della
traccia.
Al di la' dei falsi piu' o meno confermati, un dodici per cento
dell'intera casistica e' relativa ad eventi per i quali e' stata
trovata una identificazione sicura, mentre per molti altri sono
state avanzate ipotesi di spiegazione in termini "possibili" o
"probabili". A giudizio dell'Autore, uno solo dei 180 casi
attualmente in catalogo sembra rispondere a tutta una serie di
requisiti (qualita' e quantita' dell'informazione, esame delle
possibili interpretazioni, ecc .....) per i quali e' possibile
considerarlo, in relazione ai dati attualmente disponibili,
veramente affidabile e resistente ad un tentativo di
identificazione. Si tratta del caso di San Michele di Alessandria
del 2 Settembre 1978, che, comunque, non rimane immune a certe
critiche. All'interno del catalogo esistono, tuttavia, un'altra
decina di episodi sufficientemente strani e documentati da
meritare un'attenta considerazione.
filamenti simili a vetro o seta talvolta riportati come cadenti
da tamente tutte le possibili motivazioni dei
"testimoni" o di altre persone per l'eventuale produzione di un
falso, nel corso dell'inchiesta di un caso