DATAZIONE DELLE PELLICOLE: NULLA DI FATTO
Di BOB SHELL
Sono laureato in zoologia e per alcuni anni ho lavorato in questo settore. Poi, col
trascorrere del tempo, il mio interesse si è focalizzato sulla tecnica fotografica.
Pertanto, dal 1972, sono divenuto un ricercatore e un consulente nel campo della
fotografia. Ho scritto quattordici libri sull'argomento e sono direttore di Shutterburg
(la rivista di fotografia terza per importanza al mondo) oltre che collaboratore fisso
di altri periodici del settore. Non ho avuto un coinvolgimento particolare nella ricerca
ufologica, ma sovente ho lavorato come consulente fotografico in casi giudiziari
(recentemente il processo a O.J. Simpson). La mia specializzazione è la fotografia, e mi
intendo poco di pellicole cinematografiche.
Mi sono ritrovato in questa faccenda avendo chiesto che la pellicola venisse datata. Ho
operato da collegamento informale tra Ray Santilli e la Kodak di Rochester, NY (ma non
laèoro per Ray, e non ho accettato alcun compenso da lui), nel tentativo di ottenere che
la Kodak effettuasse analisi chimiche sulla pellicola che potessero stabilire la data
esatta della stessa.
Come ho già detto in altre occasioni, i bordi marchiati che Ray mi ha faxato in copia
sono stati positivamente identificati dalla Kodak come provenienti da una pellicola
prodotta nel 1947. Ma finora, non mi è stato mostrato o spedito alcun frammento della
pellicola originale con impresso il codice a figure geometriche, così che non ho potuto
verificare se i codici impressi sui bordi inviatimi in fotocopia da Ray sono identici a
quelli delle bobine. Poich‚ i frammenti di pellicola in mio possesso sono privi della
marchiatura laterale, al momento si deve fare affidamento alle dichiarazioni di Ray per
la codifica. Ho ripetutamente affermato che ho necessitàdi una striscia che contenga i
codici, ma sinora non ho avuto nessuna soddisfazione. Finch‚ alla Kodak non sarà
permesso di esaminare spezzoni della pellicola originale, nessuna datazione è certa.
Di fatto, ad oggi mi sono state consegnate due brevi strisce del filmato lunghe poco più
di due centimetri e mezzo. Queste consistono di tre fotogrammi ciascuna, e sono
malamente danneggiate, ognuna strappata su un lato. Mi èstato riferito che gran parte
delle pellicole è in condizioni similari. Una delle strisce mostra una stanza vuota con
all'interno quello che appare essere il tavolo dell'autopsia. Nella stanza le luci sono
spente, pertanto è buio e la telecamera non èben messa a fuoco, così tutto è molto
indistinto. Le immagini ritratte non appaiono in nessuno dei video che ho potuto
visionare. Un altro pezzo di questa stessa striscia èin possesso di Bob Kiviat della
Kiviat/Green Productions, che ha prodotto il programma per la rete televisiva
statunitense Fox, ed è stato mostrato velocemente nel corso della trasmissione. Inoltre,
Bob Kiviat ha un altro fotogramma tratto dalla pellicola originale, ma non conosco cosa
vi sia ritratto, se qualcosa c'è.
L'altra striscia in mio possessè mostra lo stipite di una porta con una luce che vi
filtra attraverso, apparentemente la porta della stanza dell'autopsia. Questa parte
della pellicola è chiaramente visibile nel video Roswell: The Footage prima dell'inizio
dell'autopsia, e pare essere, come l'altro frammento, semplicemente pellicola di scarto
girata all'inizio del lavoro dal cameraman per testare il funzionamento della camera. E'
una procedura normale.a
Sfortunatamente, non so se i frammenti in mio possesso provengono dalle pellicole
originali. Al momento devo contare solo sulla parola di Ray, e ciò è un ulteriore motivo
per essere prudente nelle mie affermazioni.
La Kodak si è rifiutata di fare qualunque cosa con questi frammenti. Loro vogliono
vedere una striscia lunga almeno 50 fotogrammi così da effettuare alcune misurazioni di
interdistanza della perforazione. La spaziatura dei fori di perforazione è cambiata
intorno al 1955 quando nuovi equipaggiamenti sono stati introdotti, e la Kodak, se le
viene consegnata una parte sufficentemenete lunga della pellicola, può facilmente
determinare se la stessa è stata fabbricata prima o dopo questo cambiamento.
Inoltre, la Kodak ha necessità di visionare una striscia che sia intatta da bordo a
bordo, in quanto questa è una verifica importante per determinare la contrazione della
pellicola (la pellicola si restringe, in base all'età). Infine, la Kodak vuole
effettuare esami chimici su un frammento di pellicola di cui si possa stabilire con
certezza l'appartenenza al filmato in cui appare l'alieno.
Ho già spiegato che i fotogrammi in mio possesso, e lo stesso vale per quelli a mano di
Bob Kiviat, non possono essere collegati in modo certo al resto delle pellicole.
La Kodak vuole che Ray o un suo agente si rechi a Rochester portando con s‚ un'intera
bobina della pellicola. Vuole esaminare la bobina, effettuare un certo numero di
misurazioni fisiche e quindi, con l'approvazione dell'agente, produrre un piccolo foro
in un fotogramma per esaminarne il frammento. Non necessariamente deve provenire da un
fotogra
mma con l'alieno, a patto però che appartenga ad una striscia integra in cui
appare l'alieno. Le misurazioni fisiche assieme agli esami chimici fornirebbero una
datazione assoluta della pellicola. Ray Santilli è informato di tutto ciò, da parecchio
tempo.
[ottobre 1995]