QUARANT'ANNI DI UFO

di Maurizio Verga

Sono passati esattamente quarant'anni da quando, in quel

pomeriggio del 24 Giugno 1947, Kenneth Arnold - un uomo

d'affari statunitense - dichiaro' ai giornalisti di aver

visto una formazione di nove strani oggetti volanti che

si muovevano come se rimbalzassero sull'acqua mentre era

in volo con il suo aereo privato nei pressi del monte

Rainer (stato di Washington). Sono passati quarant'anni

da quando un giornalista americano di provincia conio'

un termine che sarebbe diventato famoso in tutto il mondo:

"flying saucer", cioe' disco volante (poi diventato

"oggetto volante non identificato" - U.F.O. - quando i

militari americani, studiando la questione, cercarono una

sigla piu' neutra e diversa dall'immagine di astronave

che si era creata intorno ai dischi volanti).

Da quella fatidica data e' nata e si e' sviluppata una

moderna mitologia con connotati sia tecnologici che spiri-

tuali e caratterizzata da un impatto emozionale talmente

forte da essere penetrata in profondita' nel bagaglio

culturale della popolazione di quasi tutto il pianeta.

E' il mito degli UFO, visti come fanstastici mezzi extra-

terrestri che visitano la Terra e l'approccio verso la

questione ha subito avuto grossi contrasti, assumendo

connotati quasi religiosi, cosi' come era basato sulla

scelta credere/non credere. E, come tutti i miti, sono

fiorite, copiose, leggende, racconti inverosimili, sette,

culti, "santoni" e via discorrendo; tutto cio' e' resisti-

to, con alterne vicende, per quarant'anni e nulla fa

escludere che cio' continui in futuro.

Ma,in realta', cosa sono gli UFO ed esiste effettivamente

qualcosa dietro questo mito tecnologico moderno ?

Sebbene la definizione epistemologica del termine (caso)

UFO sia piuttosto controversa e variamente interpretata,

si e' soliti intendere per esso un qualunque fenomeno

aereo riferito dagli osservatori come avente caratteristi-

che inusuali (e da chiunque messo succesivamente in rela-

zione alla comune idea di ... UFO !). Sotto tale defini-

zione viene quindi a trovarsi una grande quantita' di

fenomeni molto diversi fra loro per caratteristiche e

comportamento; per la maggior parte si tratta di eventi

naturali ed artificiali misinterpretati dai testimoni sia

a causa di fattori fisici (condizioni di osservazione,

eccezionalita' e rarita' dei fenomeni stessi, ecc...) che

psicologici (erronea percezione, stati emotivi, ecc...).

Ma esiste, senza dubbio, una percentuale valutabile

intorno al 5% di eventi inspiegati che costituiscono il

vero nucleo della questione UFO. Si tratta di fenomeni

che e' molto difficile od apparentemente impossibile

interpretare tramite le nostre conoscenze; tuttavia nulla

fa ritenere che alla loro origine ci sia qualche attività'

aliena. Ci sono ancora moltissimi fenomeni atmosferici

poco conosciuti e, molto probabilmente, ce ne sono altri

ancora piu' rari o del tutto sconosciuti. Oltre a cio'

bisogna tenere in considerazione la fondata possibilita'

che tali casi rimangano non identificati a causa della

mancanza di certe informazioni che, se disponibili, potreb-

bero far trovare una soluzione plausibile. Ma tutto cio'

non deve far ritenere che il fenomeno UFO, basato su una

piccola quantita' di casi "solidi", non sia meritevole di

un attento studio. Le sue possibile implicazioni vanno al

di la' della visione semplicistica della questione

(UFO=disco volante=astronave pilotata da extraterrestri)

a cui si e' abituati; in ogni evenienza, infatti, saremmo

difronte a dei fenomeni naturali poco o per nulla cono-

sciuti o, comunque, che si manifestano con modalita' inu-

suali. Questo per quanto concerne le discipline fisiche;

di eguale importanza e' l'interesse che il fenomeno UFO

puo' avere per le scienze umane. Capire come, perche' e

con quali veicoli è nato e si è diffuso il mito ufologico

(su cui si innesta il ben piu' vecchio mito della vita

extraterrestre), quale è stato il suo impatto sulla

società e sul singolo individuo ed i motivi che hanno

fatto sì che centinaia di migliaia (se non qualche

milione) di persone abbiano visto e continuino a vedere

fenomeni naturali ed articiali convenzionali fornendo

descrizioni spesso bizzarre ed inverosimili costituisce

un oggetto di studio che giustifica pienamente,di per sè,

l'interesse per la materia.

Interesse ancor piu' motivato dal fatto che i fenomeni

UFO e le tematiche ad essi connesse non hanno incominciato

a manifestarsi a partire dal solo 1947.

Praticamente tutte le caratteristiche dei moderni avvista-

menti (forma degli oggetti, descrizione e comportamento

delle entità, arresto di auto ed interruzione della cor-

rente elettrica, paralisi, "rapimenti", ecc..) sono state

anticipate in moltissimi romanzi e racconti di fanta-

scienza pubblicati tra la fine del secolo scorso e gli

anni trenta; è difficile ritenere che si tratti di una

semplice coincidenza. Oltre agli avvistamenti avvenuti

prima o durante la seconda guerra mondiale, ma riportati

a distanza di tempo, quando l'argomento era popolarmente

conosciuto, vi sono alcune curiose serie di osservazioni

di fenomeni aerei inusuali nel vicino passato.

Nel 1896/97, negli USA vi fu una vera e propria "ondata"

di avvistamenti di misteriose "aeronavi" con prestazioni

e caratteristiche inusitate,ma di aspetto assai simile ai

dirigibili che si stavano sperimentando (o sognando !) in

quegli anni. All'epoca si riteneva che si trattasse della

fantastica invenzione di uno o piu' geniali inventori,

anche se qualcuno indico' in tali apparizioni addirittura

un'origine "marziana"; oggigiorno, si ritiene che gran

parte di quei casi erano dovuti a misinterpretazioni di

oggetti astronomici (Venere, soprattutto), favorite anche

dal clima psicologico che si era venuto a creare e a

burle perpretate dai giornali per sfruttare una notizia

di cassetta. Altre massicce apparizioni di "aeronavi"

avvennero, in situazioni differenti dallo scenario ameri-

cano, ma sempre in particolari climi emotivi della popola-

zione, nel 1909 in Inghilterra ed in Nuova Zelanda.

Nei primi anni trenta, invece, in Svezia si registrarono

centinaia di osservazioni di strani "aeroplani" scuri e

senza contrassegni che volavano in condizioni meteorolo-

giche proibitive, compiendo spesso manovre "impossibili".

Vennero chiamati "ghost fliers" (aviatori fantasma) e di

loro si occupo' anche l'aeronautica militare svedese; in

tempi recenti, si e' visto in tali casi la stessa causa

dei moderni avvistamenti UFO, ma una tale associazione

non e' del tutto chiara e fondata.Una conclusione analoga

si puo' trarre da un'altra lunghissima serie di osserva-

zioni di oggetti misteriosi, i cosiddetti "ghost rockets"

(razzi fantasma), che vennero visti in tutta Europa, ma

soprattutto in Scandinavia, fra il luglio e l'ottobre del

1946. Si trattava di oggetti simili a razzi o missili,

spesso luminosi e con una scia di condensazione che

furono anche oggetto di un interessamento da parte delle

autorita' svedesi ed americane. Si pensan Scandinavia, fra il luglio e l'ottobre del

1946. Si trattava di oggetti simili a razzi o missili,

spesso luminosi e con una scia di condensazione che

furono anche oggetto di un interessamento da parte delle

autorita' svedesi ed americane. Si pensava che si trat-

tasse di V-2, cioe' di missile tedeschi catturati dai

russi e da questi lanciati a scopo sperimentale; alcune

osservazioni avvennero anche in Italia.

Il legame esistente fra questi fenomeni di indubbio

fascino e gli attuali UFO non e' chiaro; l'unica cosa

certa e' che anche allora si tratto' di un "qualcosa"che

non si riusciva a comprendere.

LA QUESTIONE DELLA PROVA

Fino ad oggi sociologi, antropologi e psicologi, cioe'

coloro che dovrebbero essere maggiormente interessati a

questo vero e proprio fenomeno sociale, non vi si sono

praticamente mai avvicinati. E' un fatto quantomeno

curioso, ma parzialmente comprensibile nell'ambito del

forte scetticismo e ridicolo che si incontra quando si

parla di "UFO". Ora l'obiettivo degli ufologi, quelli

seri, che si accostano all'argomento con obiettivita' e

spirito critico, è coinvolgere nel loro studio hobbystico

sia gli esperti di scienze umane che di discipline pret-

tamente fisiche, quali la metereologia tanto per fare un

esempio;vogliono proporre loro l'enorme mole di materiale

che hanno accumulato ed invitarli ad affrontare l'argomen-

to per quello che veramente e' (un oggetto di studio al

pari di molti altri), offrendo la loro "consulenza".

Gia', ma cosa possono presentare gli ufologi alla comuni-

ta' scientifica ? Di prove materiali ben poche e per di

piu' soggette a dubbi od a interpretazioni contrastanti.

Le migliaia di foto di circolazione non valgono nulla; la

maggior parte sono false, per le altre non si puo' mai

eliminare il dubbio del trucco.Le tracce al suolo trovate

in concomitanza di alcuni "atterraggi" si riducono a

pochi eventi strani, eliminati tutti quelli carenti di

informazioni o spiegabili in termini convenzionali.

I casi di rilevamento radar sono pochissimi, ancora meno

quelli di cui si hanno notizie fondate e c'e' sempre da

controllare la possibilita' che si sia trattato di mal-

funzioni delle apparecchiature. Esiste, pero', una "prova"

inoppugnabile che non e' possibile confutare: la presenza

delle testimonianze di gente normalissima che ha afferma-

to, in quarant'anni, di aver visto qualcosa di inusuale

nel cielo. Secondo gli ufologi questo significa che un

fenomeno, quantomeno a livello sociale, esiste; questa e'

la loro ipotesi minimale. Poi puo' darsi che dietro ad

esso vi sia effettivamente una certa percentuale di os-

servazioni di eventi poco o per nulla conosciuti, ma

parlare di "extraterrestri" o formulare ipotesi esotiche

è certamente azzardato quando possono esservi spiegazioni

convenzionali e plausibili.

LE SPIEGAZIONI PROPOSTE

Buona parte del ridicolo associato alla questione UFO

viene proprio dalla pletora di ipotesi assurde che sono

state formulate dal 1947 ad oggi. Eccone una breve sele-

zione:

extraterrestri; visitatori interdimensionali; viaggiatori

del tempo; terrestri partiti nell'antichità per lo spazio

ed ora tornati; entita' diaboliche od angeliche; il ritor-

no di Gesu' Cristo; arma segreta dei nazisti (o dello

stesso Hitler) rifugiatisi in Sud America; velivoli

segreti anglo-canadesi; fenomeni parapsicologici;fenomeni

assimilabili alle fate ed ai folletti dei secoli scorsi;

animali viventi nell'atmosfera; ecc....

Ognuna di esse è stata poi "personalizzata" ed arricchita

di nuovi particolari da coloro che le hanno ciclicamente

riproposte. Similarmente ci sono state decine di "soluzio-

ni definitive" avanzate dai soliti esperti di turno, ma,

anche se in senso diametralmente opposto, la loro affida-

bilita' non era diversa dalle ipotesi esotiche pro-UFO.

Fra quest'ultime, quella che ha avuto maggior diffusione

(tanto da diventare un vero e proprio stereotipo) e',

senza dubbio, la extraterrestre,che interpreta i fenomeni

ufologici come manifestazioni collegate ad un'intelligen-

za aliena. Cinema, letteratura e stampa degli anni cin-

quanta e sessanta hanno contribuito enormemente alla dif-

fusione di questa visione tecnologica del problema; cio'

è stato facilitato dalla presenza di un preesistente mito

della "vita extraterrestre" e dal forte impatto emoziona-

le (e perfino spirituale) che tale prospettiva suscitava.

Da ipotesi, si e' presto trasformata in credenza, assumen-

do talvolta aspetti religiosi o fideistici caratteristici

di taluni gruppi od individui che spesso sfruttano l'argo-

mento per fini un po' piu' "umani";praticamente,attingono

denaro o servizi dai propri adepti, persone generalmente

deboli sotto il punto di vista psicologico ed in cerca di

un qualcosa in cui credere, un qualcosa che sostituisca

la religione tradizionale.

Ma al di là di considerazioni scientifiche che tendereb-

bero ad escludere la possibilità di una così massiccia

visita al nostro pianeta, è la stessa analisi della casi-

stica ufologica fin qui raccolta che non conferma affatto

l'ipotesi extraterrestre. Essa può essere presa in consi-

derazione per testare la ristretta casistica degli eventi

apparentemente inspiegati, ma non appare più valida di

altre, meno affascinanti, ma certamente più "terrene".

Si è in una situazione in cui nessuna teoria interpreta-

tiva riesce a spiegare tutto il complesso dei fenomeni

UFO, nemmeno la cosiddetta ipotesi "psico-sociologica"

che ha riscosso molti consensi fra gli ufologi europei

negli ultimi sette/otto anni.Tale ipotesi, partendo dalla

constatazione che la stragrande maggioranza degli avvista-

menti e' spiegabile, considera l'intera questione sotto

forma di un mito moderno che ha instillato nel bagaglio

culturale della popolazione una serie di conoscenza piùo

meno inconsce e di stereotipi riguardo i "dischi volanti".

Grazie a fattori psicologici e sociali, queste conoscenze

possono emergere quando il testimone osserva un fenomeno

piu' o meno inusuale nel cielo, fenomeno che in virtù

delle limitazioni sensoriali e di problemi connessi alla

psicologia della percezione e del ricordo viene visto,

memorizzato e quindi raccontato in forme alterate.

Ecco quindi spiegati i fantastici rapporti di taluni

avvistamenti ufologici, senza pero' per questo dover

considerare gli osservatori come degli squilibrati o

persone psicologicamente labili. Essi sono individui

normalissimi (proprio come voi che state leggendo questo

articolo) che, in particolari condizioni, possono subire

l'influsso del mito ufologico e, forse, di certe sue

componenti archetipiche; purtroppo con tale ipotesi non

si riescono ad inquadrare perfettamente le cause e la

rapidissima diffusione del mito, la presenza di casi non

identificati ed altri aspetti della questione, pur rappre-

sentando un modello molto interessante.

GLI UFOLOGI, QUESTI SCONOCIUTI

Gli UFO e quello che rappresentano allo stadio emotivo

hanno raccolto innumerevoli schiere di appassionati in

tutto il mondo fin dai primi anni cinquanta. Persone che

collezionavano informazioni sull'argomento, si riunivano

in clubs (spesso e volentieri per crearsi una struttura

organizzativa e magari litigare), pubblicavano un bollet-

tino interno, tenevano conferenze e talvolta andavano a

parlare con i testi dei casi più interessanti.

La situazione, oggigiorno, non è molto differente, a crearsi una struttura

organizzativa e magari litigare), pubblicavano un bollet-

tino interno, tenevano conferenze e talvolta andavano a

parlare con i testi dei casi più interessanti.

La situazione, oggigiorno, non è molto differente, anche

se in generale la qualità delle attività èmigliorarata e

si nota una maggiore propensione per l'interpretazione e

la diffusione dei dati raccolti. Si valuta che, in tutto

il mondo, le persone veramente interessate alla materia

siano parecchie decine di migliaia, sebbene con differenti

gradi di coinvolgimento (dal semplice lettore di riviste

specializzate allo studioso vero e proprio). I cosiddetti

"ufologi" svolgono la loro attivita' a livello hobbystico

e provengono dai più disparati ceti sociali ed aree profes-

sionali; alcuni la considerano un semplice ed interessan-

te svago (anche se affrontato seriamente), per altri,

invece, costituisce una vera e propria "missione", quasi

un impegno fideistico. Pur rappresentando gli interlocuto-

ri piu' affidabili, i primi godono di rarissimi appoggi

o collaborazioni da parte di enti ed istituti scientifici,

affidandosi per lo piu' a contatti personali. E' infatti

difficile, nonostante il forte spirito critico mostrato

da molti di essi, abbattere la diffidenza e la prevenzione

che si e' venuta a creare sull'argomento da parte della

cosiddetta "scienza ufficiale". Un atteggiamento comprensi-

bile, visto il tenore delle informazioni che vengono spes-

so diffuse e le dichiarazioni di personaggi istrionici

sfruttate a mo' di folklore moderno da parte di certa

stampa e televisione. Meno comprensibile e', invece, la

totale indifferenza che dimostra per uno studio della

questione sotto un punto di vista sociologico.

E IN ITALIA ?

In Italia, al momento, ci sono vari gruppi, a carattere

locale,di appassionati piu' una folta schiera di persone

che desiderano semplicemente essere informate sulla

questione. Esiste un solo centro di ricerca, registrato

come associazione culturale senza fini di lucro, che ha

caratteristiche e dimensioni nazionali. Si tratta del

Centro Italiano Studi Ufologici, con circa 300 membri

sparsi in tutta Italia, pronti ad investigare gli avvista-

menti di cui vengono a conoscenza nella loro zona. Scopi

principali del Centro sono la promozione dello studio

scientifico del fenomeno UFO, il favorire la circolazione

dell'informazione sul problema e il coordinamento a livel-

lo nazionale delle attivita' di raccolta delle testimo-

nianze, di studio del fenomeno e di diffusione obiettiva

dei dati e delle conoscenze acquisite. Nella sua sede

centrale di Torino (casella postale 82) sono custodite le

documentazioni di piu' di 10.000 avvistamenti italiani

avvenuti dal 1947 ad oggi, oltre alle piu' complete

raccolte di libri e riviste specializzate sull'argomento

provenienti da ogni nazione del mondo. Questo centro di

ricerca, improntato su un approccio estremamente serio e

critico della questione (i suoi membri affermano di "non

voler cercare l'UFO a tutti i costi, ma di spiegare tutti

quei fenomeni che possono obiettivamente venire identifi-

cati"), e' composto dai piu' noti e preparati studiosi

italiani della materia; ha avviato molti progetti di

studio, completamente autofinanziati, fra cui la raccolta

ed archiviazione sistematica di tutti gli avvistamenti

italiani tramite elaboratore elettronico. Viene fatto

largo uso del personal computer, istituendo addirittura

una vera e propria "rete", lungo l'Italia, per l'archivia-

zione e l'elaborazione dei dati; recentemente e' stato

varato un servizio telematico (unico nel suo genere in

Europa) tramite cui, utilizzando qualsiasi tipo di

computer dotato di modem e' possibile accedere ad una

banca dati in grado di fornire informazioni sui più recen-

ti avvistamenti e su tutto quanto avviene in campo ufolo-

gico in Italia; basta connettere lo 031/277066,il sistema

è permanentemente in funzione. Sono inoltre in funzione,

24 ore su 24, due segreterie telefoniche, una a Torino

(011/3290279) ed una a Roma (06/5037565) per lasciare

comunicazioni di avvistamenti o richiedere informazioni.

Un'attivita', quella del CISU, assai intensa e variegata,

tesa ad informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e,

soprattutto, la comunita' scientifica nel modo più comple-

to e serio possibile; prova ne e' la sua costante opera

divulgatrice condotta attraverso conferenze, convegni,

mostre fotografiche ed interviste radiotelevisive.

Dopo quarant'anni di avvistamenti UFO in Italia è oppor-

tuno tentare di fare un primo bilancio. Stime attendibili

fanno ammontare ad una quantita' compresa fra 10 e 15.000

tali avvistamenti, pur tenendo presente che piu' del 90%

di essi sono spiegabili o non hanno informazioni suf-

ficienti per potere essere valutati. La stessa considera-

zione si puo' fare per i circa 500 "atterraggi" (casi in

cui il fenomeno è in prossimità del suolo ed il testimone

è vicinissimo ad esso) registrati fra il 1912 ed 1986;

nello stesso periodo gli incontri ravvicinati del secondo

tipo,casi in cui sono state trovate delle "tracce fisiche"

sono 180, mentre quelli del terzo tipo, in cui oltre all'

oggetto vengono osservate anche delle cosiddette "entita'

animate", sono circa 350.

Gia' nel luglio del 1947, sull'onda delle notizie che

provenivano dagli USA, vi furono le prime osservazioni di

"dischi volanti" a Firenze, Bologna e nella Val d'Aosta,

anche se e' molto probabile che per alcuni casi si trat-

tasse, in realta', di meteore particolarmente vistose.

Già l'anno prima, nell'ottobre del 1946, c'erano state

segnalazioni (a Bari, Cagliari, Trieste e Livorno, per

esempio) di strani fenomeni aerei luminosi, i famosi

"razzi fantasma" o "proiettili razzo". Da allora il

concetto di disco volante entrò sempre più diffusamente

nel bagaglio culturale e nel costume degli italiani e

solo in un secondo tempo avvenne la sua associazione con

la provenienza extraterrestre, trovando cosi' la sua mas-

sima risonanza. Ciò fu possibile grazie al cinema, alla

letteratura, alla pubblicità ed alle notizie che proveni-

vano dall'America insieme al "piano Marshall" e che dipin-

gevano i " dischi" come fantastiche astronavi di una

civiltà superiore. Nacque così, anche in Italia, il mito

ufologico in chiave extraterrestre, un mito importato

direttamente dagli States e poi sviluppatosi secondo una

matrice comune. Nella primavera del 1950 vi fu una nutrita

serie di avvistamenti, specie nell'Italia centrale;

quattro anni piu' tardi, fra ottobre e dicembre, più di

800 casi di avvistamento in tutta Italia sancirono defini-

tivamente l'ingresso dei dischi volanti nella quotidianità

degli italiani, assumendo addirittura connotati da vero e

proprio fenomeno sociologico. Negli anni seguenti incomin-

ciarono ad apparire i primi gruppi di appassionati della

questione e, poco più tardi, i primi "contattisti", perso-

ne cioè che dichiaravano di aver viaggiato a bordo dei

dischi volanti e di essere in contatto più o meno regolare

con i loro "piloti". Nella prima metà degli anni sessanta

la materia assunse così connotati folkloristici con le

inverosimili storie di tali personaggi, la cui diffusione

contribuì considerevolmente a ridicolizzare la questione

degli UFO. Negli anni settanta, caratterizzati da una

pr

la materia assunse così connotati folkloristici con le

inverosimili storie di tali personaggi, la cui diffusione

contribuì considerevolmente a ridicolizzare la questione

degli UFO. Negli anni settanta, caratterizzati da una

profonda crisi sociale, economica e spirituale, nonchèda

una diffusione a livello di moda delle materie misteriose,

si verificò un vero e proprio fenomeno di costune, rappre-

sentato dalla esasperata proliferazione di "gruppi di

ricerca" dediti all'ufologia ed altre tematiche del

mistero. Nel momento di massima espansione se ne contarono

più di 500, per lo più composti da giovani e giovanissimi

e destinati a sparire in breve tempo. Non a caso il perio-

do compreso fra il 1973 ed il 1977 è caratterizzato da un'

intessima attività ufologica o, meglio, da un considere-

vole numero di segnalazioni raccolte da questi gruppi.

Il 1978 rappresenta un caso a sè; sull'onda del successo

del famoso film "Incontri ravvicinati del terzo tipo"e

di altri fattori, alcuni dei quali senz'altro innescati

dai mass-media, gli UFO divennero l'argomento del giorno

e penetrarono ancora piu' profondamente nella nostra

cultura. Piu' di 1.000 furono gli avvistamenti registrati

fra il settembre 1978 ed il gennaio 1979; poi il repentino

declino sia dell'interesse per la questione che, conseguen-

temente, delle osservazioni rese pubbliche, forse a causa

della precedente "indigestione". E' solo nell'estate del

1985 che si ritorna a parlare con una certa enfasi del

fenomeno UFO, grazie ad una serie di casi clamorosi;

l'anno scorso è successo lo stesso e ciò fa presagire

l'inizio di una nuova fase di interesse. Non è infatti da

escludersi, nel corso della seconda metà di quest'anno,

una recrudescenza delle osservazioni e dell'interesse del

pubblico per la materia, magari favorite dalla ricorrenza

del quarantennale del "primo" avvistamento, che vedràil

CISU impegnato in tutta una serie di manifestazioni

divulgative.

NUOVO INTERESSE ?

Si tenga inoltre presente che in America, dall'inizio del

1987, si sta sviluppando un'accresciuta passione per tutte

le materie misteriose e l'ufologia in particolare, tanto

da assumere i connotati di un vero e proprio "boom".

Due libri, uno di un famoso autore di best-sellers,

Whitney Strieber ("Communion", in cui racconta di essere

stato rapito, a più riprese, da strane entità collegate

agli "UFO" e di aver ricordato tutta la serie di esperien-

ze solo sotto ipnosi) e l'altro di Budd Hopkins ("The

Intruders", un approfondito studio delle esperienze di

una donna, anch'essa "rapita"), sono usciti sul mercato

con un ragguardevole budget pubblicitario, raggiungendo

subito le classifiche dei best-sellers; "Communion"è

stato addirittura secondo in quella dell'autorevole

"The New York Times". Altri due libri, rivolti ad un'

attenta analisi dei quarant'anni del fenomeno UFO, stanno

uscendo in Inghilterra ed in altri paesi e rappresentano

un punto di riferimento obbligato per il futuro. Il primo

è un volume di 400 pagine ("Project UFO 1947-1987")

rivolto, per lo più, agli stessi ufologi, il secondo

("From flying saucers to UFOs, 1947-1987") ha un approccio

maggiormente divulgativo. Entrambi sono stati scritti da

un'equipe di ufologi internazionali, esperti in vari set-

tori specifici: c'è anche un italiano fra essi, Maurizio

Verga, uno dei responsabili del CISU. Anche Hollywood si

sta dando da fare per sfruttare l'argomento; sono in

cantiere alcuni films e telefilms a sfondo ufologico (per

esempio, i diritti cinematografici del libro di Strieber

sono stati subito acquistati), tanto che nell'ultimo

episodio del ciclo 1987 del popolare serial "I Colby"una

delle protagoniste, Fallon Colby, viene ... rapita da un

UFO !

Questa nuova attenzione per il problema, che ha indotto

pure i grandi networks americani ad affrontare l'argomento

seriamente in parecchie loro trasmissioni, approderà molto

probabilmente in Italia nei prossimi mesi con tutte le

conseguenze del caso.

Al loro quarantesimo compleanno gli UFO e tutto quello

che rappresentano per l'uomo sembrano proprio ritornare

in grande stile.

Maurizio Verga, Giugno 1987

ili

fanno ammontare ad una quantita' compresa fra 10 e 15.000

tali avvistamenti, pur tenendo presente che piu' del 90%

di essi sono spiegabili o non hanno