Friuli, terra di UFO
AVVISTAMENTI RICORRENTI, VELIVOLIMISTERIOSI E STRANI
FENOMENI INTORNO A PORDENONE
DI DARIO BORTOLIN
Cosa sta accadendo in Friuli-Venezia Giulia? Siamo veramente di fronte a un'ondata di
avvistamenti di oggetti volanti non identificati? Le ripetute segnalazioni nel corso del
'95, provenienti dalla provincia di Pordenone e dalla costa fra Bibione e Lignano e
perlopù raccolte dall'ufologo pordenonese Antonio Chiumiento, hanno alimentato, come
sempre, fantasie, dubbi e interrogativi.
Ma andiamo oltre. Tutto ha inizio il 20 gennaio 1995, anche se un anticipo della raffica
di eventi più o meno singolari si era avuto nell'agosto del 1994. Allora un escursionista
riferì di aver assistito per un'ora circa a un fenomeno che reputaèa "inspiegabile". La
radio che portava con s‚ a un certo punto smise di funzionare e per una sessantina di
minuti, nella zona in cui s'era fermato per pranzare (nelle vicinanze di un bacino
idroelettrico montano in una località piuttosto isolata a una quindicina di chilometri da
Pordenone), "regnò un silenzio irreale".
"All'improvviso - raccontò la persona che, come quasi tutti i protagonisti delle vicende
friulano-venete, ha preferito mantenere l'anonimato - la radio cominciò a ritrasmettere e
la zona tornò a rianimarsi". L'uomo, persona equilibrata e tutt'altro che interessata a
vicende UFO, non notò null'altro di insolito: la vicenda comunque destò in lui grande
sconcerto.
Ma torniamo al 20 gennaio 1995. Sono circa le 23.30. Una ventiquattrenne portogruarese sta
percorrendo in auto, da sola, la strada che dalla localitàbalneare di Caorle conduce
all'entroterra, a Portogruaro. "A un certo punto - ha spiegato ai cronisti locali - di
fronte al parabrezza s'è parata una forma lattiginosa, "galleggiante" a mezz'aria. Sulle
prime ho pensato a un effetto di rifrazione, ma spostandomi mi sono accorta che l'oggetto
eseguiva, come a comando, delle traslazioni. Sono sicura: non era n‚ un riflesso lunare,
n‚ un aereo o un elicottero. Si trattava di un oggetto non eccessivamente luminoso e di
non grandi dimensioni, in movimento. Avanzava e retrocedeva precedendo la mia automobile.a
_ andata avanti così per mezz'ora, fino a quando non sono arrivata a Portogruaro". Passano
due giorni e nella zona si moltiplicano gli avvistamenti.
Una coppia di portogruaresi racconta addirittura, sempre sulla stampa locale, che il
fenomeno osservato dalla giovane automobilista "si ripeterebbe con frequenza da tre
settimane". "Ciò avviene soprattutto di notte, col cielo sereno - spiega il capofamiglia -
Recentemente però mi è capitato di avvistare la "cosa" poco dopo le 17". La quale "cosa"
sarebbe stata "una sfera di colore giallognolo di luminositàmedia, con un diametro di
circa 30 centimetri se rapportato a un'altezza di un centinaio di metri".
"L'oègetto - riferisce il testimone - compie movimenti bruschi, con cambi rapidi di
direzione e velocità ed arresti improvvisi". E aggiunge, a confermare l'avvistamento
dell'automobilista: "Abbiamo osservato il fenomeno anche giovedì 20, verso le 22.30. Se ci
sarà l'opportunità lo fotograferemo". Per alcuni giorni i centralini dei quotidiani
vengono tempestati di telefonate. Ma cos'era quel globo luminoso? Le ricerche portano
inequivocabilmente in una direzione. A dicembre a Fossalta, località assai vicina a
Portogruaro, era stata inaugurata una birreria i cui proprietari, per pubblicizzare il
locale, avevano installato un faro mobile di potenza superiore a quelli in uso ormai da
tempo nelle discoteche della zona. L'impianto, acceso dopo le 22 e funzionante fino alle
5-6 del mattino, produce una particolare luce puntiforme visibile a parecchi chilometri di
distanza, la quale, in determinate condizioni atmosferiche, crea effetti suggestivi
("quasi fosse - ha commentato ironicamente il gestore del bar - un disco volante_").
Per un po
' di tempo gli avvistamenti di cose insolite cessarono. Poi tra aprile e maggio
si risvegliarono, sempre nella stessa zona: una sorta di "corridoio"che dall'entroterra
conduce verso il mare. Quasi sempre dopo la mezzanotte venivano avvistate strane luci
"fluttuanti" nel cielo, apparentemente silenziose.
Altro breve stop. Il 19 maggio un libero professionista quarantanovenne di Pasiano,
località a sud di Pordenone, dichiarò d'aver avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo
(si veda UFO n. 16).
Mentre stava rincasando in auto, percorrendo una statale solitamente assai trafficata
anche nelle ore notturne, l'uomo, alle 23.15 circa, notòsul margine della strada una luce
diretta verso il suolo. Sulle prime l'attribuì alle lampade che solitamente usano i
cercatori di lumache. Si avvicinò incuriosito. Fu attratto da una sorta di trottola,
librantesi a circa 80 centimetri dal suolo, per metà oscura.
Nella parte visibile contò circa 25 "esserini, alti circa 1 metro e 15 centimetri, magri,
nudi, con la testa sproporzionata rispetto al busto ma dalle fattezze terrestri", i quali,
a suo dire, stabilirono una sorta di contatto telepatico ("mi infusero - racconterà - un
grande benessere, una pace interiore"). La cosa durò qualche minuto. Poi l'oggetto
lentamente sparì, sempre in direzione sud. Circa quindici minuti prima di questo
avvistamento una donna, residente in centro a Pordenone, osservòdalla finestra della sua
abitazione, incuriosita e al tempo stesso allarmata, un oggetto luminoso di forma simile a
quella indicata dal pasianese, in moto rettilineo (e lento) verso sud. Successivamente
un'altra donna, residente anch'essa in un attico del centro città, riferirà d'essere stata
"sorvolata lentamente" da un oggetto luminoso di forma vagamente triangolare, silenzioso e
in volo a livello dei tetti.
La sera del 13 giugno tre giovani affermarono di aver notato un oggetto luminoso in volo
veloce verso il mare, seguito a breve distanza "da due, forse tre caccia militari".
Nella notte del 24 giugno, nella zona tra Pordenone e Treviso, diverse persone notarono in
cielo dischi di colore chiaro che roteavano attorno a un'ipotetica circonferenza per
almeno 45 minuti. Fra i testimoni, una pattuglia di carabinieri di Sacile, che però
tagliarono corto: "Per noi erano soltanto i riflettori della discoteca Diamantik di
Gaiarine".
Poco dopo la mezzanotte di domenica 2 luglio, una coppia di pensionati in auto sulla
strada Pordenone-Oderzo, all'altezza di Visinale, notò una "cosa" a forma di
parallelepipedo, ferma immobile e silenziosa ad un'altezza di circa 50 metri sopra la
strada per circa 4 minuti, con due grandi fari fissi di colore bianco più un altro inale, notò una "cosa" a forma di
parallelepipedo, ferma immobile e silenziosa ad un'altezza di circa 50 metri sopra la
strada per circa 4 minuti, con due grandi fari fissi di colore bianco più un altro rosso,
puntati verso il suolo. Il "monolito" si dileguòpoi d'incanto, sempre senza fare alcun
rumore. Lo stesso velivolo sarebbe stato osservato da altri due testimoni, che si
trovavano poco distanti.
Ai primi di ottobre, infine, il rinvenimento di due circonferenze perfette su altrettanti
prati a breve distanza l'una dall'altra. Il fenomeno èstato rilevato ad Arba, una
località collinare sulla pedemontana pordenonese. All'interno delle due circonferenze, del
diametro di circa 10 metri, l'erba e la soia sembrerebbero cotte, non bruciate.
Cosa sta accadendo? Se per alcune segnalazioni è stata fornita una risposta abbastanza
esaustiva (fari di birrerie e discoteche) non altrettanto si puòdire per il resto; ferma
restando, ovviamente, la buona fede dei testimoni. Non va comunque sottaciuto un fatto. A
pochi chilometri da Pordenone sono attive due installazioni militari di rilievo: Aviano
(sede del 31§ Fighter Wing dell'U.S. Air Force e di un gruppo di volo composto da
elicotteri pesanti dell'US Army, sovente utilizzati per missioni notturne: in essa
stazionano attualmente oltre 130 velivoli di vario tipo, impegnati nelle operazioni
ONU-NATO "Deny flight" in Bosnia) e Casarsa (sede dell'Aves Rigel, gruppo di volo
dell'Esercito italiano, composto da elicotteri da trasporto e da combattimento: in
quest'ultimo caso una decina di A 129 "Mangusta" dotati anche di apparati per il volo
notturno). Sia gli americani sia gli italiani sono stati impegnati a più riprese
dall'inizio del '95, specie nelle ore notturne e con frequenza maggiore tra aprile e
agosto, in esercitazioni talora congiunte in vista di interventi armati in Bosnia con
l'impegno di truppe terrestri. L'area di operazione si estende da Aviano verso il litorale
adriatico, dove peraltro esistono strutture addestrative interforze: e da
Aviano-Portogruaro-Caorle si diparte il corridoio aereo militare verso l'Adriatico,
impiegato correntemente per i trasferimenti dei jet in Bosnia.
A tutto questo si aggiungano due fatti: italiani e americani hanno utilizzato per voli di
ricognizione in Bosnia dei drones, piccoli aerei radioguidati assai silenziosi e di forme
non convenzionali, facendoli partire da spiazzi o radure defilate della bassa pordenonese
e del portogruarese; visitatori non infrequenti dell'aerobase Usaf sarebbero stati - il
condizionale è d'obbligo, in quanto ufficalmente la loro presenza è sempre stata smentita
- gli aerei stealth, ovvero i caccia invisibili a bassa segnatura radar F 117: vengono
utilizzati quasi esclusivamente di notte, la loro sagoma èanch'essa anticonvenzionale (la
forma in pianta è un triangolo isoscele) e sono particolarmente silenziosi specie se in
volo ad alta quota.
Parte dei fenomeni luminosi osservati nel portogruarese sarebbero dunque riconducibili a
queste esercitazioni, cui peraltro, da parte dei militari, s'èdata volutamente scarsa -
o nulla - enfasi.
Sull'evento del '94 vale la pena di sottolineare che spesso le aree montane della
provincia di Pordenone e della Carnia (nell'alto Friuli) vengono utilizzate dai militari
per esercitazioni o sperimentazioni di particolari apparati, soprattutto per la guerra
elettronica: di qui la spiegazione delle interferenze alla radio. Queste esercitazioni
oltretutto sarebbero all'origine, secondo alcune fonti militari non ufficiali, del
presunto IR 3 del 1985 in Castaldia a Piancavallo, localitàturistica invernale: l'auto di
due giovani pordenonesi, lo ricordiamo, fu ripetutamente bloccata da una "forza
misteriosa", mentre da una strana cortina nebbiosa improvvisamente calata sul tratto
stradale, fecero la loro fugace comparsa alcuni uomini in scafandro. Dissoltasi la nebbia
l'auto riprese a funzionare regolarmente (si veda UFOn.1).
In quanto al presunto IR 3 del pasianese, ai cerchi sui prati, e all'evento del 1994, le
indagini di Chiumiento sono ancora in corso o non hanno trovato una spiegazione. In
particolare, per quanto riguarda le formazioni circolari sul terreno, visti i precedenti
di un passato nemmeno tanto lontano (la bruciatura di un impianto dismesso da un'azienda
mobiliera del pordenonese in un campo fece gridare, qualche anno fa e forse un po' troppo
precipitosamente, all'UFO) non è escludibile che possa trattarsi di un qualcosa di assai
più terrestre di quanto non si creda.
Dario Bortolin lavora come giornalista alla redazione di Pordenone del quotidiano Messaggero Veneto.
mente silenziose.
Altro breve stop. Il 19 maggio un libero professionista quarantanovenne di Pasiano,
località a sud di Pordenone, dichiar&o