(GdM 14, 152, 5-10)
Il caso venne alla ribalta a ben 53 anni di distanza, tramite una lettera inviata da un uomo ad un gruppo di ricerca a seguito della pubblicazione di un articolo su di un quotidiano della zona, nel 1983. L'uomo riferì di aver sentito raccontare, nel 1930 (all'epoca aveva 20 anni), una strana storia, relativa all'osservazione di un oggetto sceso dal cielo e da cui emersero due strane creature, da parte di un'anziana contadina. La testimone aveva difficoltà ad esprimersi ed i particolari che potΦ fornire all'uomo erano scarsi. A ciò va sommato il fatto che l'uomo riferì i suoi ricordi a più di un mezzo secolo di distanza, con il conseguente decadimento della precisione dei ricordi stessi. Il caso appare molto simile a quello di Cennina del 1954, che si verificò a pochissimi chilometri di distanza da Montebenichi: lo stesso "relatore" affermò che quando sentì parlare dell'evento di Cennina si ricordò di quello avvenuto ventiquattro anni prima. Appare evidente che l'intero caso Φ inaffidabile: si hanno a disposizione pochissimi dettagli ed il tutto Φ assimilabile ad una semplice "voce". Qualora le affermazioni dell'uomo siano veritiere (ma sorge qualche lecito dubbio in merito ad una così tardiva divulgazione delle sue informazioni, tanto da far prendere in considerazione la possibilità che si tratti di uno scherzo) non Φ da escludersi che i suoi ricordi siano stati influenzati ed elaborati in base alle notizie in suo possesso sull'evento di Cennina.