37001. Aprile 1937 02.00 IR0 INS./N.AF.
NAPOLI, San Pietro a Patierno - Due agenti delle imposte di consumo, tra cui il principale testimone, G.R. (29), si trovavano in perlustrazione nelle vicinanze dell'aeroporto di Capodichino quando sentirono delle grida: "Le guardie, scappiamo". Si trattava probabilmente di contrabbandieri, che, scoperti, si allontanarono dalla zona. G.R. diresse il fascio di luce della sua torcia elettrica in direzione delle voci, ma a circa cinquanta metri di distanza illuminò un oggetto discoidale, "come una Luna", che si innalzò da terra a forte velocità. Si trattava di una struttura simile a due piatti capovolti, di circa venticinque metri di diametro ed alta dai quattro ai sei metri, che si diresse in direzione del Vesuvio, superando l'aeroporto e lasciando dietro di sè una scia luminosa di colore bianco/azzurro, accompagnata da un leggero fruscio. L'oggetto era dotato di una luce propria, di colore bianco/argenteo opaco, che non arrecava fastidio alla vista. La parte inferiore appariva leggermente schiacciata ed era sormontata da una piccola cupola, presente anche nella parte superiore (ed al cui interno il teste parve di percepire un'ombra scura ed indefinita): su tutta la superficie c'erano tre file di oblò, dai quali fuoriusciva una debole fluorescenza, come pure delle "fiammelle" rosse ed azzurre molto fioche. In relazione al movimento delle luci e degli oblò, il teste ritenne che la parte inferiore del veicolo fosse dotato di una rotazione oraria. L'osservazione durò circa trenta secondi. Il teste riferì che il giorno successivo un quotidiano locale avrebbe riportato la notizia dell'avvistamento di un oggetto luminoso nel cielo di Napoli. Molti anni dopo, il R. avrebbe saputo da un amico, all'epoca agente scelto presso l'aeroporto di Capodichino, che era stato testimone, quella stessa notte, dell'avvistamento di una luce sconosciuta che si muoveva in direzione del Vesuvio.
(lettera del teste al CISU; relazione gruppo SOLARIS)
Il caso, emerso a 53 anni di distanza, è stato oggetto di una lunga inchiesta da parte del gruppo napoletano SOLARIS, che ha provveduto a realizzare un video sull'intervista al testimone e sulla ricostruzione del caso. I testimoni collaterali, specie il collega del R., erano deceduti all'epoca dell'inchiesta, ma appare quantomeno curioso trovare, a moltissimi anni di distanza, un amico che è stato testimone del medesimo avvenimento, soprattutto dopo che gli si è raccontata la propria esperienza. In ogni caso, l'avvistamento sembra essere rimasto impresso nella memoria del testimone ed il racconto confermato dai suoi familiari, anche se il particolare della pubblicazione, su un quotidiano napoletano, dell'avvistamento di quella notte non ha trovato un riscontro a seguito di una ricerca bibliotecaria. Dal 1950/51 il teste incominciò a raccogliere e leggere ritagli e quindi riviste specializzate sulla questione ufologica, tra cui "Il Giornale dei Misteri", su cui avrebbe visto dei "dischi volanti" simili a quello da lui osservato: avrebbe inoltre scritto parecchie lettere ad associazioni ufologiche (l'ultima al C.I.S.U., da cui partì l'inchiesta sul caso) e giornalisti, tra cui Enzo Biagi. E' convinto di avere visto un mezzo volante di origine extraterrestre.