Rilievo Topografico:
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 Dati catastali dell'ingresso alto: 
Comune: Oltre il Colle; Località: Plassa; Quota: 1360 slm;  
Longitudine: 02° 39' 19"/1561820; Latitudine: 45° 54' 44,1"/5084700  
Sviluppo reale: 40m; Dislivello: -34m
 
Cronaca: 
Ci avevano descritto una verticale molto profonda visibile vicino ad uno dei piloni di sostegno della seggiovia Plassa-Arera (prima tratta); come al solito gli informatori raccontavano di avventurosi tentativi di discesa falliti per insufficienza della corda...  
Un rapido giro in seggiovia permise di identificare con un discreto margine di sicurezza la cavità di cui sopra e, concluse le fruttuose operazioni alla Lacca del Cascinetto, si organizzò una prospezione.  
Sotto gli sguardi incuriositi degli sciatori che ci passavano sopra la testa fu disceso il primo pozzo a cielo aperto notando qua e là segni di mina, ormai non ci si stupiva più di vedere morfologie nettamente naturali evidentemente rimaneggiate dai minatori.  
Alla base del P20 (corredato di due evidenti finestre) si arrivò su un tappo di neve e ghiaccio, quindi un piccolo saltino in risalita portava su uno scivolo (allargato alla base a colpi di dinamite) percorso da un vero fiume d’aria (!). Il successivo P10 segnava la fine della parte naturale della cavità: il flusso d’aria era provocato dal collegamento con alcune gallerie di miniera (molto pericolanti).  
Girando dentro la miniera si trovò anche una grossa frattura naturale che non sembrerebbe dare speranze di possibili prosecuzioni (salvo tentativi di improbabili risalite). Risalendo per prima Margherita scoprì quali difficoltà nascono quando si cerca di instaurare un rapporto stabile tra bloccanti e corde ghiacciate; tornando indietro rilevammo tutto, rinviando ad altra occasione l’ispezione delle finestre del pozzo iniziale.  
Qualche settimana dopo una squadra interamente G.S.B. (toh!) tornava sul posto per pendolare le due finestre; la più ampia si dimostrò, come immaginato, di origine esclusivamente artificiale e ci portò (dopo uno scivolo ed un pozzetto) su un profondo specchio d’acqua.  
La seconda finestra era invece lo sbocco di un bel meandrino naturale ostruito da colonne di ghiaccio, abbattuti gli ostacoli si guadagnarono ancora un paio di metri a dimensione d’uomo (anche qui ci sono segni di dinamite).  
Il fondo del meandrino sarebbe disostruibile e il fatto che ci sia una fortissima corrente d’aria incoraggerebbe decisamente tale iniziativa se ci fosse la garanzia di non trovare dall’altra parte l’ennesima intercettazione di qualche nuova galleria artificiale, quien sabe? 
 
Monte arena - Comune di Oltre il Collle
Rilievo: G.S.B. Le Nottole - Speleo Club Orobico CAI
S. Crotti; G. Fornoni; G. Pannuzzo; F. Rota (9/3/1996)
Disegno: Giorgio Pannuzzo (13/3/1996)