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Skywalkers n° 1

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luce nera

di Antonio "Bad_News" Ferrario

 

Lui era lì.

Non poteva essere altrimenti, la navetta H-9183ZA all’attracco 23 dello spazioporto 71 era la sua. Il suo proprietario, Kajiis Ka, aveva attraccato meno di due ore prima del mio arrivo. Ero di fronte all’entrata del "Regina delle Stelle", uno dei locali della sottostazione di approvvigionamento mercantile dello spazioporto 71.

Dopo 13 mesi...lui era lì.

Entrai, il locale ampio era strutturato su più piani, ben 4 con tavoli bar su ognuno. Era affollato...piloti mercantili, giocatori, cloni femminili di svago, militari della Repubblica in tenuta di riposo. L’orchestra di musici J’aahar stava suonando al centro del piano più basso dove il fumo emesso dalle pipe Thask si fondeva con le luci che danzavano al ritmo della band.

Non avevo mai visto Kajiis Ka.

Ma ero venuto per ucciderlo.

Io, Judakh Looshk, Jedi di 7°grado dell’ordine di Sith, ero venuto per ucciderlo.

Kajiis Ka era amministratore delle colonie di Coruscant. Kajiis Ka è un cavaliere Jedi. E deve morire.

Mi fermai al tavolo bar del secondo piano, ordinai limshee e mi sedetti. Espansi la mia psiche fino al 1°livello e non avvertii nulla, ciò poteva significare solo due cose: o lui non c’era, oppure non si aspettava la "visita" di nessuno. Non sentivo nulla, decisi di passare al 3°livello. La mia psiche lo colpì. Alzò le sue facoltà, e mi ritornò il rimbombo della sua mente. Ora sapeva come io sapevo.

Non potevo sapere in che parte del "Regina delle Stelle" si potesse trovare. In quale piano, in quale sedia.

Ma sapevo ormai che era mio.

Mi alzai, passai al 5°livello e cominciai a camminare...seguendo il riverbero mentale di Ka. Fendetti la folla, un misto di ubriachi e attaccabrighe, di poveri piloti e di mercanti spaziali in cerca di fortuna. Scesi al 4°piano, le nostre menti lambivano le facoltà supreme e...lo vidi. Era solo. In piedi, alle sue spalle una colonna. I nostri sguardi si incrociarono. Vidi Kajiis Ka fare i suoi occhi due fessure. Ci fissammo per secondi che parvero un’eternità. Mi fece un cenno che significava "fuori di qui..."

Gli sorrisi.

Gli voltai le spalle e mi diressi per dove ero entrato. Fuori, il secondo sole del pianeta era ormai sceso e all’orizzonte le tre lune lontane illuminavano tenuemente i tecnologici apparati di approdo...

Sentivo come urla le espansioni psichiche di Ka. Continuavo a seguirlo pur non vedendolo. Gli camminai dietro per circa un’ora. Eravamo entrati nell’area di smistamento merci nella zona Est. Grossi container con ancora le pinze di sollevamento attendevano di essere stoccati. Addetti allo smistamento delle merci delle navi cargo lavoravano lontano da me...da noi.

Infine lo vidi. Fermo. Immobile. Mi stava fissando, mi avvicinai.

"Ka..."- gli dissi- "sono venuto per te."

La sentii, come un fuoco liquido che attraversa le viscere bevendo il mio sangue, che spezza i ricordi e annulla le volontà, che provoca dolore e felicità, che innalza gli spiriti e distrugge le anime. La Forza scorreva intorno a noi come un cerchio di fiamme invisibili. Come un solido muro di inanimata materia. Era cominciata.

Per 13 mesi avevo seguito Ka attraverso sistemi, pianeti, città artificiali. L’avevo seguito, seguendo le registrazioni della sua H-9183ZA carpite fondendo la mia mente con quelle dei poveri ispettori di controllo delle stazioni di rifornimento. Avvicinandomi sempre di più...sempre di più.

"All’antico modo"- disse.

E un dardo di luce si animò dalle sue mani, il balenio azzurro della sua spada laser conferì al suo volto nuove fattezze. Si mosse sostenuto dalla Forza, fu rapido come il battito del rapace H’kuut. Le nostre spade cozzarono con inaudita violenza. Il tipico suono prodotto dal bruciare degli ioni atmosferici accompagnava i fendenti e le parate delle spade laser. Durò una manciata di secondi. Ci ritrovammo di nuovo uno di fronte all’altro. Il pulsare della Forza, energica e potente, avvolgeva i nostri corpi e le nostre menti. Il vero combattimento avveniva ad un livello di coscienza più profondo., più arcaico. Due sistemi mentali erano a confronto, due religioni si combattevano, così come lo scindere il Bene dal Male è la prima battaglia che deve affrontare una nuova vita. La consapevolezza delle nostre diversità fluiva da uno all’altro. Era così l’eterna lotta. Il suo attacco mentale era vigoroso, i suoi tentativi di obnubilare la mia mente erano potenti. La pietà, il perdono, l’umiltà e la pace cozzavano agli estremi della mia Forza. Gli attacchi erano continui e sistematici. Accompagnavano i suoi colpi di spada come se ad impugnarla fossero dieci braccia.

Attraversando il sentiero di Luce Nera approdai al Lato Oscuro. La Forza si contorse, si espanse all’indietro e tornò come l’esplosione di un pianeta. Nuovo vigore accompagnava i miei movimenti, i sentimenti di Ka sfioravano l’estremità del Lato Oscuro come vagiti di un neonato. Mi aprii un varco nella Forza affinché lui potesse vedere e sentire.

E la vide: Misha, sua moglie, suo figlio e sua figlia, mentre morivano urlando il suo nome e piangendo lacrime di sangue...vide tutto sino alla fine, vide spegnersi le vite di coloro a cui avrebbe dato la sua vita, il suo onore, la sacralità del suo cavalierato Jedi.

Emise un urlo bestiale, quasi grottesco.

Percepii Rancore, Colpa, Vendetta, Paura.

Si avventò con ferocia, accecato dall’odio. Il suo spirito era soffocato e i suoi colpi erano ciechi. Lo avvolsi nella mia Forza e si avvicinò al Lato Oscuro. Toccò le vette della disperazione e della solitudine. Spensi la sua voglia di vita, morì prima dentro.

Fu come abbattere un droide. Tagliai il braccio che impugnava la spada, che cadde spegnendosi, l’odore della carne cauterizzata dal laser penetrò le mie narici, cadde in ginocchio.

Morì gridando il nome Misha, sua moglie.

La sua testa rotolò indietro mentre il corpo si afflosciava di lato.

Riemersi dal Lato Oscuro, spensi la mia spada. Guardavo il corpo di Ka senza vita, fu un buon amministratore delle colonie. Ma un nuovo ordine stava per imporsi e figure come la sua erano troppo importanti per tenerle in vita. La sua scaltrezza gli permise di sopravvivere alle purghe politiche, la Forza lo sostenne e prima di lui molti persero la loro vita. Curioso come il Lato Oscuro avesse ricreato per distruggere il suo più intimo desiderio, in fondo quello a cui aveva sempre aspirato era il calore di una famiglia. Kajiis Ka non si era mai sposato.

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