Vengeance
di Loris "Lennier" Di Fabio



Star Trek Deep Space Nine #22
"Vengeance" di Dafydd Ab Hugh
Editore Pocket Books
282 pagine - $ 6
Lingua inglese

Mentre il Capo O'Brien e Rom stanno controllando gli armamenti di Deep Space, come ordinato dal capitano Sisko, il sottufficiale irlandese viene convocato dal maggiore Nerys in sala operazioni. Arrivato, O'Brien trova nella sala tutto il senior staff di Deep Space Nine, Odo compreso.
Un messaggio segreto da parte dell'ammiraglio Montgommery informa lo staff che le recenti scaramucce avvenute vicino a Charlie-Lima-202 e a Delta-Lima-201 sono evidentemente una messa in scena da parte del Dominio per tenere lontana la Federazione da una nuova arma. E alla Defiant viene assegnata la missione di scoprire di cosa si tratti. Proprio mentre la riunione sta per finire, una nave federale esce dal Tunnel Spaziale trasmettendo un segnale di soccorso di priorità uno. E per complicare le cose, la nave è seguita da due vascelli Klingon. All'astronave federale rimanevano solo pochi minuti...
Arrivati in prossimità della nave in pericolo, i membri di Deep Space Nine fanno appena in tempo a scorgere una nuova nave Klingon che esce dall'occultamento, che i computer di Dax rilevano che tale nave è senza armi e sta modulando gli scudi. Evidentemente una tattica suicida, ma solo Worf sembra rendersene conto e consiglia al suo capitano di allontanarsi a tutta velocità. La Defiant si allontana e la nave federale e il vascello Klingon esplodono, mentre le due astronavi Klingon di prima si dirigono a pieno impulso verso il Tunnel Spaziale. Constatato che sarebbe stato impossibile raggiungere in tempo le due astronavi, Sisko si concentra sull'esplorazione dei resti della nave Federale.
Un Team di sbarco (formato da Sisko, Worf, Dax e Bashir) scende sul relitto ma si accorge subito che è instabile. O'brien riesce a renderlo stabile per circa mezzora con un campo di contenimento. Esaminando il relitto appare subito chiaro che l'esplosione non è da imputare a "normali" cause. Worf è sicuro che si tratti del progetto Renarg: distruggere una nave nemica teletrasportando una bomba direttamente vicino al suo nucleo a curvatura, passando attraverso gli scudi alzati.
Dax inizia a sospettare che quella nave, di cui ora sono rimasti soltanto detriti, dovesse trasportare qualcuno o qualcosa di molto importante; tanto importante da spingere i Klingon ad utilizzare una arma segreta dalla indubbia efficacia per far fuori una nave insignificante.
Durante la ricerca Sisko trova un Diario Medio Levaniano e, dopo essersi consultato con Bashir, lo riporta sulla Defiant, appena in tempo per vedere il campo di forza di O'Brien spegnersi e la nave andare in pezzi.
Bashir, in qualità di medico ed esperto di diari medici, e O'Brien, in qualità di tecnico, si mettono al lavoro per cercare di recuperare il diario semi distrutto. Il lavoro è duro, ma i frutti giungono presto e, dopo ore di lavoro, finalmente delle parole escono da quel diario. Parole di ghiaccio. Secondo le frasi spezzettate del diario, la nave è stata attaccata dai Klingon e dai Jem'Hadar. La nave Federale aveva scoperto un campo di allenamento misto Jem'Hadar / Klingon su Gamma GK-974. Insieme a queste brutte sorprese c'è anche una certezza di O'Brien. Qualcuno aveva precedentemente cancellato con un campo magnetico il diario; anche la bomba avrebbe lasciato dei frammenti più estesi.

Ritornati su DS9, Sisko decide di partire immediatamente alla volta di Gamma GK-974 per controllare se esiste veramente un campo di allenamento Jem'hadar / Klingon. Dax comunica a Worf che lui rimarrà su DS9 in quanto è il più esperto di tattica. Ovviamente la reazione del Klingon non è delle migliori. Solo dopo un discorso animato con Dax riesce a comprendere che è necessaria la sua permanenza su DS9 mentre la Defiant si trova dall'altra parte della galassia.
Mentre Worf e O'Brien sono nella sala di controllo, gli strumenti registrano la distruzione dell'emettitore subspaziale. Subito i due si allarmano: solo un'astronave potrebbe fare una cosa del genere ma, fin da quando la Defiant era partita, non c'erano state altre astronavi. L'unica spiegazione plausibile era la presenza di una nave occultata, ferma vicino la stazione da almeno due giorni. Improvvisamente si materializza nel centro della stanza un oggetto fluttuante che esplode accecando e stordendo O'Brien e Worf. Ripresosi dallo shock Miles si rende conto di non poter vedere e cerca il suo amico Worf ma, questi, non si trova da nessuna parte. Le uniche persone che O'Brian, ancora semi cieco, riesce a trovare sono dei Klingon che, stranamente, come nota Miles, non portavano delle bat'telhs ma dei distuttori. Basandosi sulla sua conoscenza dei punti nascosti della stazione e riuscendo a sfuggire ai distruttorti dei Klingon, Miles riesce a scappare.
Worf si sveglia in una delle celle di Odo e si ritrova legato. Gli si avvicina un Klingon, con l'uniforme da generale, e il figlio di Mogh ha un tuffo al cuore nel sentire la sua voce. Indubbiamente quella di Malach, figlio di Rag, il suo fratello di sangue. Malach, contando sulla promessa che si era scambiato con Worf quando da bambini erano diventati fratelli di sangue, gli chiede di unirsi a lui nella lotta contro il Dominio. Worf ovviamente non accetta, notando che un attacco criminale del genere non è degno di un Klingon. Malach gli fa notare che ha l'approvazione di Gowron e che non vuole fare del male ai Federali. Infatti i suoi uomini non sono armati di bat'telhs ma di distruttori, che possono essere posizionati su stordimento... a differenza delle bat'telhs.
Per salvare i suoi compagni Worf è costretto a entrare al servizio di Malach. Mentre cammina con Malach, Worf sente il sangue che gli si gela nelle vene quando vede che Kurn, figlio di Mogh e suo stesso fratello, è una delle guardie giurate di Malach. Questi spiega a Worf che Rodek, figlio di Noggra, ha perso la memoria e i ricordi della sua precedente vita durante la guerra con i Cardassiani, ma che è un guerriero fedele e coraggioso.
Nello stesso momento Jake, il figlio del capitano Sisko, sta oziando come al solito nella passeggiata, quando sente dei rumori. All'inizio gli sembrano scariche di distruttori ma, considerando il fatto che non si possono portare armi sulla passeggiata, e tanti altri fattori, il ragazzo scarta l'idea. Pochi secondi dopo, con rammarico e terrore, si accorge che i distruttori sono veri e che sono in mano a un'orda di Klingon guidati da Worf. Grande è la sorpresa del ragazzo, al quale sembra impossibile che il padre, il migliore in tutta la Flotta a squadrare al primo sguardo i caratteri, si sia sbagliato a proposito di Worf, e che in realtà il Klingon è un traditore! Anche se immerso nei suoi "amletici" dubbi, Jake riesce a scappare dai feroci assalitori.
Intanto Miles O'Brien, constatando che i comunicatori non funzionano, decide di recarsi in infermeria per cercare il dottor Bashir, il quale non avendo nulla da fare, sta controllando le apparecchiature della sua infermeria. Improvvisamente Bashir sente delle urla e, uscendo per vedere cosa stesse accadendo, vede un gruppo di persone inseguite da alcuni guerrieri Klingon armati di distruttori. Anche Bashir rimane sconvolto nel vedere che la truppa Klingon è guidata da Worf. I Klingon entrano in infermeria e iniziano a sparare; Julian non viene colpito solo grazie ad un suo assistente che si frappone tra il giovane medico e il Klingon. Confondendosi tra quelli che all'inizio credeva essere dei corpi morti, Bashir riesce ad eludere la sorveglianza dei Klingon e a incontrare il capo O'Brien.

Intanto sulla Defiant, Sisko e il suo equipaggio, considerando alcune strane coincidenze, capiscono che non esiste nessun campo di allenamento nel quadrante Gamma e si rendono conto di essere stati allontanati deliberatamente dalla stazione. Proprio mentre si accingono a tornare indietro, i sospetti di Sisko si materializzano e la Defiant scopre di non essere sola. Su DS9 Bashir decide di cercare Garak e, constatando il rifiuto di O'Brien, il giovane dottore fa valere il suo grado e ordina ufficialmente a O'Brien di aiutarlo a trovare Garak.
Rom e Quark si rendono conto improvvisamente che la stazione è stata invasa e iniziano a pensare al da farsi. Riuscendo a sfruttare la via di fuga nascosta che Quark nascondeva nel suo bar, i due fratelli Ferengi riescono a scappare e, una volta al sicuro, decidono di cercare il capo O'Brien.
Quando Bashir e O'Brien, dopo una difficile traversata dell'impianto di areazione di DS9, arrivano nel negozio del sarto cardassiano, non lo trovano. L'unica cosa che riescono a trovare nel negozio è il disegno della molecola di DNA cardassiano "Corrigan 9-5", un amminoacido molto raro che era causa di gravi malformazioni nei neonati cardassiani. Dopo un veloce ragionamento, i due Federali stabiliscono che si tratta di un messaggio cifrato con l'indicazione del luogo in cui si era nascosto il sarto. Basandosi sul fatto che i Klingon non hanno un grande senso dell'umorismo e dello scherzo, Garak era riuscito a nascondere una preziosissima informazione sotto un gioco di parole. Corrigan si anagramma in "in cargo" e 9-5 è da intendere come 9 meno 5. Quindi Garak li aspetta nella stiva di carico 4. Avendo ideato a applicato una efficace strategia, la Defiant, anche se con qualche danno, riesce a liberarsi della nave Klingon che la inseguiva e si dirige verso il tunnel spaziale.

Alla fine della sua fuga senza meta, durante la quale Jake si era spesso scontrato con dei Klingon, il ragazzo si trova improvvisamente di fronte alla stiva di carico 4. Utilizzando uno dei trucchetti che il suo amico Nog, ora cadetto della Flotta Stellare, gli aveva insegnato, riesce a entrare nella stiva e, con grande sorpresa, vi trova dentro Quark e Rom. Mentre i tre parlano della difficile situazione nella quale DS9 versava, dall'oscurità nella quale osservava silenzioso, esce Garak il sarto, che secondo Bashir era esponente dell' Ordine Obsidiano. Garak comunica a Quark e a Rom, che non ne erano ancora a conoscenza, che la truppa di invasione klingon è guidata dal Tenente Comandante Worf. Ovviamente le reazioni di Quark non sono delle migliori.
Rimanendo bloccati nella loro corsa verso la stiva di carico 4, O'Brien e Bashir utilizzano il campo di forza che circonda la stazione per sfuggire alla pattuglia di Klingon e notano perfettamente che a capo della pattuglia c'era Worf. Attraverso un oblò Worf e Miles si fissano e, dopo qualche secondo, il Klingon ordina ai suoi uomini di andare via poiché non c'era nessun Federale.
Il piano disperato di Julian e Miles ha successo e i due riescono ad arrivare nella stiva di carico 4, sotto gli occhi increduli di un turbato Jake Sisko. Viene subito eletto come capo del piccolo gruppo di resistenza il dottor Bashir; dopo tutto era quello col grado più alto, anche se un semplice medico. Improvvisamente i Klingon di pattuglia, guidati da Worf, si avvicinano alla stiva di carico 4, ma Garak, utilizzando un dispositivo tecnologicamente avanzato, riesce a mettere fuori uso i tricorder dei klingon. Questo non passa inosservato e Bashir inizia a porre domande. O'Brien, che aveva dubitato della fedeltà di Worf, si sente sollevato nel constatare che il figlio di Mogh non fa altro che far girare in tondo i suoi sottoposti Klingon; evidentemente è ancora dalla parte della Federazione.

Il "piccolo gruppo di resistenza" elabora un piano d'attacco: staccare il controllo ambientale di tutta la stazione e, insieme ad esso, la gravità artificiale. Ma, per fare questo, è indispensabile l'aiuto di Worf, affinchè protegga i prigionieri.
Trovatisi di fronte all'evidenza di non potere usare nessun codice Federale, in quanto i Klingon ne erano sicuramente a conoscenza, decidono alla fine di utilizzare un messaggio nascosto come quello che Garak aveva usato per avvertire Bashir poco prima. La fiducia nel piano si basava sul fatto che i Klingon non hanno senso dell'umorismo a differenza di Worf, cresciuto fin da tenera età tra gli umani. Riuscendosi ad intromettere nelle frequenze protette O'Brien riesce a mandare il messaggio a Worf e questi riesce a rispondere.
Così il dottor Bashir con il suo gruppo inizia il difficile percorso verso il centro di Deep Space Nine, dove risiede il centro di controllo della gravità. Del gruppo fa sempre parte un impaurito Jake Sisko che ricorda i racconti del padre a proposito della mancanza di gravità. Per i non abituati e allenati, nausee e altri spiacevoli effetti, oltre che all'eventuale perdita di coscienza. Ma Jake non si preoccupa tanto per la brutta figura che avrebbe fatto in prima persona ma per quella che avrebbe potuto fare il padre, Capitano della Flotta Stellare della Federazione Unita dei Pianeti.
Dopo essere sfuggiti alla pattuglia di Worf, sempre grazie all'appoggio del Klingon, i nostri sono a meno di una ventina di metri dal loro obbiettivo. Nel giro di pochi minuti la gravità artificiale di Deep Space Nine viene interrotta e i nostri si ritrovano, con spiacevoli sensazioni, a galleggiare nell'aria. Dopo essersi abituati, almeno un po', escono dalla stanza del controllo ambientale per controllare cose è accaduto; come volevasi dimostrare la maggior parte dei sottoposti di Worf è morta... in uno dei più terribili modi: soffocamento.

Annunciandosi come il «Tenente Julian Bashir, comandante delle forze di difesa di Deep Space Nine», il dottore informa il Generale Malach che il processo di privazione dell'aria della struttura è ormai inarrestabile e che, per non incorrere nell'ira della Federazione, è meglio che metta al riparo i prigionieri. Ovviamente il generale Klingon non è disposto ad arrendersi e, al contrario, propone a Bashir di unirsi a lui per combattere insieme la grande minaccia del Quadrante Alfa, il Dominio.
La Defiant ritorna nei pressi di Deep Space Nine e subito l'equipaggio si accorge che c'è qualcosa di strano: nessuna comunicazione in uscita e l'antenna dell'emettitore centrale è distrutta. Inoltre, avvicinandosi, notano che la stazione è circondata da qualcosa di simile al vapore. Una nube causata dall'espulsione dell'atmosfera interna, nella quale si sta nascondendo la nave Klingon a guardia di Deep Space Nine. Occupatisi della nave Klingon, un team di sbarco della Defiant, composto dal Capitano, Dax, Odo e altri nove membri dell'equipaggio, di teletrasporta su Deep Space Nine, dopo aver indossato le tute. Su Deep Space Nine, Worf si appresta a confrontarsi con Malach.
Dopo che, sempre usando un messaggio cifrato, il team di difesa e Worf riescono a liberarsi dell'ultimo gruppo di Klingon fedeli a Malach, Quark viene sparato fuori dalla stazione nello spazio per fungere da radio faro di segnalazione. Worf si scontra col suo vecchio amico, e fratello di sangue, che cerca di avverare un suo vecchio sogno con questa operazione. Alla fine Worf concede una morte onorevole al suo amico, ma questo lo turba profondamente.
Una volta tornati a bordo anche Sisko e i suoi, si può definitivamente considerare chiusa la storia dell'occupazione Klingon di Deep Space Nine. Infine, assistiamo ad un divertentissimo colloquio tra Odo e Quark, nel quale il mutaforma e il Ferengi contrattano il teletrasporto di quest'ultimo sulla stazione.


L'ho già detto diverse volte... e lo ripeto, ribadendolo, questa volta. I libri di Star Trek, alcune volte, non sono un granché ma questo "Vengeance" mi è piaciuto molto. Gli eventi si succedono in maniera lineare e naturale e sono così serrati da ricordare molto da vicino la regia di un telefilm.
Particolare, sicuramente, è il gruppo di eroi del libro. Un gruppo male assortito formato da due fratelli Ferengi, il mitico Quark con le sue regole dell'acquisizione sempre presenti, e il fratello Rom, ora tecnico sottufficiale della flotta; Jake, il figlio scrittore del Capitano Sisko, che grazie al suo talento per lo scrivere non sarà costretto ad entrare nell'Accademia della Flotta; un "umile" sarto Cardassiano (come Garak ama definirsi) che in realtà è l'esponente di spicco dell' Ordine Obsidiano; e, infine, Julian Bashir, dottore col grado di tenente della Flotta Stellare e Miles O'Brien, sottufficiale.
Ho trovato interessantissimo l'approfondimento psicologico dei personaggi. Soprattutto quello di Jake e il rapporto d'amicizia tra O'Brien e Bashir. Anche in questo libro è messo a dura prova quando il dottore fa valere i suoi gradi e obbliga l'amico a seguire i suoi ordini. Non riuscendo a far prevalere la sua idea di attacco, è costretto a ricorrere all'espediente più facile, ma nello stesso tempo più umiliante, per farsi obbedire.
Cenno a parte merita il contrasto nell'animo di Worf che, un'altra volta, si trova preso in mezzo tra la fedeltà alla Federazione e quella all'Impero Klingon, qui impersonato dal suo fratello di sangue, il Generale Malach, e dal suo fratello biologico Kurn.